"Se si volesse utilizzare una parola tanto cara alla sinistra, occorrerebbe dire: inquietante - si legge nella nota del consigliere regionale vibonese - Ciò che è accaduto in questi mesi intorno alla sanità calabrese risulta, appunto, inquietante".

"Occorre analizzare la vicenda nella sua oggettività. Il governo nazionale e quello regionale sono entrambi targati centro-sinistra. Un dato che di per sé avrebbe dovuto portare una naturale, tanto per usare altra parola cara al mainstream di sinistra, sinergia, foriera di prospettiva luminose - continua Mangialavori - Ma le cronache sono impietose e raccontano un'altra storia. La nomina del commissario per la sanità avviene dopo un lunghissimo arco temporale. Una decisione, a quanto pare, tutt'altro che condivisa e unanime. La frattura fra Governo nazionale e regionale è palese. Nel frattempo, il livello dei servizi della sanità incontra numerosi gravi problemi (in primis la vicenda del polo oncologico gestito dalla Fondazione Campanella) sui quali la politica regionale è assente o, comunque, inefficace".

"Finalmente giunge la nomina del commissario. Sembra l'avvio di una nuova stagione e invece non accade nulla di tutto ciò - conclude - La nomina dei nuovi manager presso le varie aziende sanitarie da parte della Regione; il disegno di legge sull'Azienda unica sanitaria; l'annullamento della convocazione della prima riunione tra lo stesso Scura e i direttori generali, sanitari e amministrativi delle Aziende, inizialmente fissata per lunedì prossimo, segnano una pagina non proprio esaltante nella cronaca politica attuale. Nelle more di tutto ciò, si ribadisce, un ulteriore arretramento dei servizi sanitari regionali. In conclusione non ci si può che associare ai rilievi critici già formulati dai colleghi Orsomarso e Tallini, per cui l?attuale compagine di governo regionale procede con incertezza e scarso vigore politico e amministrativo. È lecito attendersi un'inversione di marcia? I segnali, allo stato, non sono affatto positivi e incoraggianti".