La politica reggina si è ritrovata in Piazza Italia per dire di no al Decreto Calabria e, rispondendo all’appello del sindaco Giuseppe Falcomatà, fare fronte comune per salvare la sanità da una morte predestinata che stravolgerà il futuro dei cittadini e degli operatori del settore che sono scesi in piazza. Per la prima volta nella storia istituzionale reggina il Consiglio comunale e quello Metropolitano sono stati convocati in contemporanea. L’obiettivo era quello di coagulare il consenso politico, da sinistra a destra, contro un provvedimento che, da più parti, viene bocciato.

Il Decreto Sanità

«Chiederemo di ridiscutere con gli attori del territorio il decreto sanità del governo sulla Calabria che non conosciamo e che ci è piovuto dall’alto». Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, anche nella sua veste di sindaco metropolitano, nel corso della seduta congiunta dedicata alla crisi del comparto sanitario, organizzata in piazza alla presenza di cittadini, rappresentanti di categoria del Terzo settore, sindacati e associazioni. «Chiederemo che venga approfondita e fatta luce sulla situazione dell'Asp di Reggio Calabria - ha affermato poi Falcomatà - per scongiurare l'ipotesi di dissesto perché andrà tutto a discapito degli ammalati, dei cittadini, dei lavoratori, delle strutture convenzionate e di tutti coloro che vantano dei crediti». Davanti Palazzo San Giorgio c’erano anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Calabria e a loro il sindaco ha mandato un messaggio di apertura.

La manifestazione Futuro al Lavoro

«Vogliamo che questa discussione continui fuori dai palazzi istituzionali - ha aggiunto il primo cittadino reggino - con una manifestazione di piazza, un corteo che può essere anche quello del 22 giugno quando a Reggio Calabria convergeranno i leader nazionali della triplice sindacale. Oltre a fare un focus sulle politiche serie e concrete per il Mezzogiorno potrà essere uno spunto per continuare a tenere alta l'attenzione sul diritto alla salute». In piazza c’erano anche le associazioni, i rappresentanti del terzo settore e di tante imprese che rischiano il crac per la crisi finanziaria del sistema sanitario calabrese. Mancavano, nonostante fossero stati invitati, i commissari chiamati a gestire la sanità calabrese.

Azzerare il debito della Calabria 

Per il sindaco Giuseppe Falcomatà era necessario mettere da parte le appartenenze politiche e combattere questa battaglia tutti insieme. Un messaggio che è stato raccolto anche dall’opposizione e che ha portato alla sottoscrizione di un ordine del giorno con il quale, fra le altre cose, si impegna il primo cittadino a sollecitare la Regione ad avviare un’opera di mediazione con i commissari e, soprattutto, a chiedere al Governo l’azzeramento del debito della Calabria e l’impegno a scongiurare il dissesto dell’Asp di Reggio Calabria.

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