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'La questione della sanità in Calabria rischia di indebolire l'azione riformatrice della Giunta e del Consiglio Regionale chiamati ad indicare una via d'uscita che tenga conto dello stato comatoso in cui il settore è precipitato da anni e che, negli ultimi mesi, stenta a dare segnali di virtuosa vivacità. Per questo la richiesta di convocazione dell'assemblea del partito - nella quale trovare una necessaria e non più rinviabile sintesi che non lasci margini di interpretazione e che, al contrario, dica ai calabresi parole di verità - è una buona notizia.
Un appuntamento da cui è necessario e ineludibile che i democratici escano con una posizione univoca e chiara sulla questione sanità a fronte di continui pasticci consumati dal commissario ad acta che sembra aver assunto più un ruolo politico che quello di delegato dal governo a risanare il debito della sanità calabrese. Provvedimenti inopportuni, atteggiamenti arroganti nei confronti dei Sindaci, proposte di soluzioni che aggiungono problemi, irriverenza verso sentenze emesse da tribunali della Repubblica sono stati i tratti distintivi di questi mesi di gestione commissariale.
«Il Partito Democratico - continua Aieta - deve dire una parola chiara su tutto questo non per assumere una posizione a favore o contro il Presidente della Regione o il Presidente del Consiglio dei Ministri ( antagonismo che, peraltro, non esiste) ma per evitare che sulla sanità si paghi il prezzo più alto dell'impopolarità. I cittadini - giustamente - non distinguono più tra le responsabilità del Commissario e quelle della politica regionale e nazionale per cui capita spesso che ci si ritrovi ad essere contestati per scelte fatte dal Commissario e non dal Consiglio Regionale o dalla Giunta diventando inutile e imbarazzante ogni tentativo di chiarimento.
Una situazione delicata da cui è necessario uscire in fretta coinvolgendo nelle nostre preoccupazioni il Segretario Nazionale che, con la sua proverbiale capacità di leggere dentro i problemi e la sua sensibilità dimostrata più volte nei confronti della Calabria, indicherà una decisa via d'uscita dal labirinto in cui timidezze e calcoli locali ci hanno ricacciati. E' necessario che invece di veicolare gossip e cattive informazioni sui singoli ci si adoperi per trasferire all'entourage del Presidente Renzi il disagio che i calabresi stanno vivendo nonostante impegni precisi assunti in campagna elettorale, e mai mantenuti, proprio per la presenza ingombrante e frenante di un Commissario che pure avrebbe il dovere di dialogare non solo con il Presidente della Regione ma, soprattutto, con quei Sindaci che, sui territori, sono i primi responsabili della salute dei propri cittadini.
Da parte del commissario Scura in questi mesi ci sono stati solo atteggiamenti arroganti, dichiarazioni implicitamente critiche verso il Presidente della Regione e l'ottima burocrazia del dipartimento sanità della Regione, prese di posizione incomprensibili ed espressioni poco consone al ruolo di un delegato di governo che per il politico non hanno fatto altro che, paradossalmente, guastare le relazioni istituzionali e, conseguentemente, i rapporti tra la politica regionale e i cittadini. Un gioco al massacro che va fermato a fronte di territori infuocati dall'indignazione e che l'assemblea del PD credo debba considerare seriamente prima che sia troppo tardi, prima che tutto ci crolli addosso».