di Claudio Labate

«Vaccinatevi, vaccinatevi, vacciniamoci, vacciniamoci. Ogni manifestazione contro il green pass è una manifestazione contro la libertà. L’impegno di questo governo è quello di far vaccinare la maggior parte degli italiani e fare sì che questa sia la condizione per la libertà e le riaperture».

Così il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, nella tappa reggina del suo tour calabrese, ha risposto ai giornalisti che si accalcavano per raccogliere le impressioni dell’esponente dem, accompagnato dalla candidata alla presidenza della Regione Calabria, Amalia Bruni. L’occasione è fornita dalla presentazione del libro “Anima e cacciavite”, che segue gli incontri avuti nel primo pomeriggio con don Pino Demasi, referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro, con il giornalista Michele Albanese e con l'imprenditore Nino De Masi. Accompagnato poi dal vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, e dal commissario regionale Stefano Graziano, Letta ha parlato di giustizia, legalità, Pnrr e regionali.

Irto capolista

«Oggi le luci sono tutte su Amalia Bruni, che sarà il punto di riferimento nazionale della Calabria nella ripartenza», ha sottolineato Letta che ha recepito l’accorato appello rivoltogli da Irto che ha definito importantissima la presenza di Letta a Reggio Calabria, innanzitutto per la «aspettativa gigantesca che c’è verso il nuovo corso del Partito democratico». Le richieste del vicepresidente del Consiglio è che la Calabria sia al centro del dibattito nazionale e che ci sia un impegno ufficiale sul debito della sanità – «il debito accumulato quando la sanità era in mano ai presidenti di Regione è giusto che lo paghi la Calabria», ha detto -. Ma non basta perché Irto ha chiesto al segretario nazionale che dopo le lezioni regionali il Partito democratico calabrese ritorni comunità politica sul territorio, sfruttando la novità delle agorà democratiche per allargare la platea di chi si confronta con il Pd.      

Il segretario mostra di voler recepire le richieste del vicepresidente del Consiglio, e pur non esponendosi troppo annuncia: «Ho chiesto a Irto di capitanare la lista del Pd a Reggio Calabria. Ognuno di noi deve impegnarsi. Venendo qui in Calabria mi sono sentito dire “noi vogliamo essere una Regione normale”. Io vorrei prendere l’impegno insieme a voi per raggiungere questa normalità».

Pnrr per ripartire

«C’è un motivo in più per cui mi impegnerò di più. In questi 4 mesi qualunque cosa accadesse a Roma, Napoli o Torino, andava in prima pagina, qualunque cosa facessimo in Calabria la cosa non usciva dalle cronache locali. L’ho trovato incredibile».

Letta sottolinea che qui si vota per la Regione, che ha in mano le competenze più importanti per la vita dei cittadini, lavoro, sanità, vita quotidiana dei calabresi.

«È come se l’argomento non interessasse a nessuno. A me ha lasciato un profondissimo senso di disagio. Noi dobbiamo rompere questo muro, la Calabria deve essere una vicenda positiva del Paese. È la prima regione che vota dopo il Pnrr. Quelle risorse sono come la caduta del muro di Berlino, e quell’occasione loro l’hanno colta con scelte politiche straordinarie».

Per il segretario il Pnrr rappresenterà la vera svolta per il Mezzogiorno, ma anche per l’Italia.

«La tesi della locomotiva, secondo cui investiamo sulla locomotiva e lasciamo i vagoni, è una tesi fallita. A forza di rendere più veloce la locomotiva si sono staccati i vagoni delle classi sociali, dei territori e quindi del mezzogiorno. Abbiamo la responsabilità di cambiare questa narrazione. Questo Paese deve cambiare ma soprattutto il Mezzogiorno e la Calabria vanno cambiati».