La polemica a distanza tra i consiglieri regionali sul ruolo di si arricchisce di un nuovo capitolo. Il capogruppo pentastellato in Consiglio regionale: «Reputo grave che la presidente della commissione Sanità, per puro spirito di appartenenza politica, possa distorcere in maniera così evidente la realtà delle cose»
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La querelle a distanza tra i consiglieri regionali Davide Tavernise (M5S) e Pasqualina Straface (Fi) sul ruolo di Azienda Zero si arricchisce di un nuovo capitolo. Riassumendo, era stato Tavernise a intervenire per primo, affermando, senza mezzi termini l'inutilità di Azienda Zero che, a suo dire, «starebbe bloccando la sanità in Calabria, tra fondi non spesi e disservizi dilaganti».
Atto di accusa, il suo, che non è piaciuto per niente a Pasqualina Straface. La presidente commissione Sanità di Palazzo Campanella, poco dopo, aveva risposto punto su punto ai rilievi di Tavernise rivendicando le 1.500 assunzioni effettuate grazie ad Azienda zero.
La controreplica del consigliere regionale dei 5 Stelle non si è fatta attendere e recita così: «Grazie alla presidente della commissione Sanità, Pasqualina Straface, apprendiamo che in Calabria c’è una sanità che funziona, che non ci sono problemi per quanto riguarda le assunzioni e che Azienda Zero è già operativa. Purtroppo per lei è lo stesso commissario Profiti a spiegare che manca ancora una delibera di Giunta regionale per far sì che Azienda Zero prenda il posto del Dipartimento Salute della Regione Calabria».
«Reputo grave che la presidente della commissione Sanità, per puro spirito di appartenenza politica, possa distorcere in maniera così evidente la realtà delle cose. Ricordo a Straface che in Calabria mancano 2500 medici, mancanze che il presidente Occhiuto ha inteso colmare temporaneamente ricorrendo ai medici cubani, e che le ridotte assunzioni e stabilizzazioni di cui parla in realtà sono state effettuate dalle Aziende sanitarie provinciali, non da Azienda Zero come sostiene, che - ricordo - non è ancora operativa. E che il lascito del Movimento 5 Stelle alla nostra regione consta di due “Decreti Calabria”, l’ultimo del quale il “Decreto Calabria 2” prorogato oltre la scadenza naturale su richiesta dello stesso presidente Occhiuto».
«Tanto a dimostrazione della bontà delle misure approntate dal Movimento alcune delle quali orientate a consentire alla nostra regione di attuare un piano straordinario di assunzioni, per esempio con riguardo agli specializzandi, opportunità non pienamente colta dalla nostra regione a differenza delle altre, mettendo anche a disposizione 60 milioni di euro per tre anni. Soldi che ancora attendono di essere spesi per la mancata piena efficacia del nuovo piano operativo regionale fermo per le osservanze del Tavolo Adduce pure su Azienda Zero. Senza parlare delle misure contenute nel Decreto Calabria 1 per arginare lo sperpero enorme di denaro pubblico che la nostra regione, mai amministrata dal Movimento, ha registrato sugli appalti nella sanità e le opportunità offerte dal Pnrr per la sanità territoriale con le case e ospedali di comunità».
«Potrei continuare ancora per ore, per illustrare quella realtà disastrosa che ogni giorno vivono centinaia di cittadini calabresi, tranne Straface evidentemente, ma preferisco continuare a lavorare per cercare di far funzionare le cose, senza perdermi in inutili quanto sterili polemiche».