L’esponente azzurro catanzarese replica alle dichiarazioni dei dem che hanno chiesto le dimissioni di Occhiuto: «Progetti datati e non più congrui, si utilizzeranno le procedure della Protezione civile»
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«L’ansia da prestazione gioca brutti scherzi. Il Pd si è affrettato a emettere sentenze, ma in realtà non ha capito nulla della decisione del governo di dichiarare lo stato di emergenza per l’edilizia sanitaria calabrese». Lo si legge in una nota firmata da Marco Polimeni, segretario provinciale di Forza Italia Catanzaro in risposta alle dichiarazioni del Partito Democratico diffuse nella serata di ieri dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza da parte del Consigli dei Ministri.
I dem calabresi hanno infatti chiesto le dimissioni del presidente della Regione, nella sua qualità di commissario ad acta. «Anzitutto, non c’è alcuna bocciatura di Palazzo Chigi ma, al contrario, l’accoglimento di una richiesta avanzata nelle scorse settimane proprio dallo stesso presidente Roberto Occhiuto. Antefatto che dimostra la piena sinergia fra governo nazionale e regionale e che smentisce le illogiche ricostruzioni dei dem» spiega l’esponente forzista di Catanzaro.
«In secondo luogo, è comprovata la ferma volontà del governatore di risollevare le sorti del servizio sanitario regionale dopo decenni di lassismo e disastri. Una strada intrapresa fin dall’inizio della legislatura con la nomina a commissario ad acta a poche settimane dall’insediamento e che proseguirà con i poteri speciali necessari alla realizzazione dei presidi ospedalieri nella nostra regione».
Per quel che riguarda l’applicazione della misura straordinaria in Calabria, Polimeni chiarisce: «è l’ennesima assunzione di responsabilità, in prima persona, del presidente Occhiuto per incidere con efficacia sugli annosi problemi su cui i precedenti governi regionali sono rimasti inerti. I dem calabresi dovrebbero sapere che i progetti dei ‘nuovi ospedali’ sono molto datati (alcuni sono vecchi di una ventina di anni) e, per tale ragione, non più congrui da un punto di vista tecnico, sanitario e finanziario.
Piuttosto che alzare bandiera bianca e, di conseguenza, impedire ai calabresi di potersi curare in nosocomi moderni e con tecnologie all’avanguardia, si utilizzeranno le procedure della Protezione civile. Ci saranno meno pastoie e lungaggini burocratiche che spesso sono le principali nemiche del ‘fare’ e che rischiano di mandare in fumo le ingenti risorse già stanziate.
Sarà semplice? Certo che no, perché non esiste la bacchetta magica ma la Calabria può contare su un presidente che non lascia nulla al caso e che sulla sanità ha invertito la rotta dopo lustri di fallimenti. Lo dimostrano l’addio alla contabilità orale delle Asp e delle aziende ospedaliere e i sensibili miglioramenti sui LEA. Con buona pace delle bugie del Pd».