«La maggioranza continua a essere insensibile ai nostri continui richiami e va avanti a colpi di blitz. Nella prossima seduta di Consiglio Regionale, il 29 luglio, infatti, il centrodestra porterà in aula una proposta di legge che agli occhi dei cittadini risulterà sgradevole. L’intenzione è quella di aumentare lo stipendio dei commissari delle Aziende sanitarie».

Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale.

«Per poter fare questa operazione – sottolinea la consigliera regionale - la maggioranza intende modificare l’articolo 65 approvato nella manovra finanziaria del 2009 dalla Giunta Loiero grazie al quale si era proceduto a un taglio generalizzato dei costi delle funzioni apicali, compreso lo stesso Consiglio regionale, il tutto con lo scopo di evitare l’aumento dei ticket. La Calabria non era in piano di rientro e quindi le competenze erano tutte della Giunta e del Consiglio Regionale».

«Ora a distanza di 13 anni ci troviamo in uno scenario completamente diverso. La Sanità è commissariata e i poteri di gestione, compresi, quelli legislativi in contrasto, sono a disposizione del Commissario ad Acta. Presidente Occhiuto, questa non una stagione di aumenti e glielo dico non in modo strumentale. Solo pochi giorni fa lei ha dato gli obiettivi ai commissari, ora investe il Consiglio su cose assolutamente inopportune e intende coprire la spesa grazie al Fondo sanitario regionale (un milione di euro), quindi ulteriore spesa che una regione in piano di rientro non può in alcun modo sostenere».

«Presidente/commissario – conclude Bruni - chieda ai suoi capigruppo di maggioranza di ritirare questa proposta di legge. Le risorse disponibili devono essere destinate all’assunzione di medici e personale sanitario, questa è la prima battaglia per cominciare ad avere una sanità efficiente, ci sarà tempo per mettere a posto qualifiche, stipendi e aumenti per i dirigenti».