La scelta dell’avvocato Luca Marrelli ha provocato molti malumori nella comunità, storica roccaforte socialista, patria di Leopoldo Chieffallo, ras craxiano tra gli anni 80 e 90. Disagio anche tra i componenti della giunta che in una nota affermano: «Posizioni dell’amministrazione non conciliabili con il sostegno alla Lega»
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Annuncio pubblicamente di essere entrato a far parte del partito Lega». Aveva esordito così il sindaco di San Mango d’Aquino, Luca Marrelli, con un post su Facebook. Pochi giorni fa, sempre il primo cittadino del piccolo centro del Savuto, era invece stato protagonista di una giornata dedicata alla storia del Psi, l’intitolazione di una piazza a Bettino Craxi. Per l’appuntamento commemorativo del leader socialista si erano mossi i vecchi leader del Psi calabrese ancora in vita, da Sandro Principe a Saverio Zavattieri. Era anche arrivata per l’occasione la figlia di Bettino Craxi, Stefania, la quale aveva affermato: «San Mango è il comune più socialista d’Italia». E non aveva mica tanto torto, considerato che il piccolo centro del basso Savuto ha dato i natali a Leopoldo Chieffallo, sindaco per diversi lustri e fino alla scorsa legislatura, ras socialista a cavallo degli anni '80 e '90. E a quella iniziativa a fare gli onori di casa, oltre al primo cittadino c’era lo stesso Leopoldo Chieffallo. Marrelli, infatti, si può considerare figlio di quella tradizione, considerato che, è stato sostenuto proprio da Chieffallo come suo successore. Approdare alla Lega, dunque, per uno considerato in continuità con la storia politica in questione, non poteva che suscitare una certa impressione e, in alcuni, ha suscitato una certa irritazione.
Le reazioni della comunità
Basta scorrere i commenti al suo post, infatti, per comprendere che l’annuncio è stato prevalentemente contestato. Tra le prime condanne senza appello quella di Giuseppe Manfredi, figlio di Mario, compianto sindaco di San Mango d’Aquino negli anni ’90 e deceduto in carica per un brutto male. «Salvini chi? L’antimeridionale per eccellenza! Sai che ti dico che mi dispiace che al paese di Papà sia successo questo! Semplicemente schifato! Nulla contro l’amico Luca ma la politica è altro!» -scrive Giuseppe in un amareggiato post-. A rincarare la dose, una certa Fausta Sposato, la quale aggiunge: «Schifato è la parola giusta. Ah spiegagli pure che i leghisti sono quelli che buttavano le monetine a Craxi, a cui qualche giorno fa hanno intitolato una strada e invitato la figlia. Ma come si può essere così incoerenti». E via con commenti e insulti dello stesso tenore.
La posizione dell'amministrazione comunale
Il clima che ha accolto l’annuncio del primo cittadino, inevitabilmente, non poteva non avere ripercussioni nella maggioranza. In una nota, infatti, l’intera amministrazione comunale ha preso le distanze dalle scelte politiche del primo cittadino: la giunta, con i testa il vice sindaco, Francesco Trunzo, l’assessore Francesco Marsico ed i consiglieri Luisa Fiorillo, Giusy Vescio, Serafino Gallo, Gianfranco Mastroianni, Teresa Pileggi, Aldo Grandinetti, Roberto Costanzo, scrive: «L’adesione del sindaco Luca Marrelli alla Lega di Matteo Salvini è una decisione assunta a titolo personale che non impegna giunta e consiglio comunale. L’amministrazione eletta nelle elezioni del 2018 si è costituita su un impianto civico che ha unito diverse sensibilità politiche con un unico obbiettivo: operare nell’interesse della nostra comunità. Questa è la strada che vogliamo continuare a percorrere, lavorando insieme ma tenendo fede ognuno alle rispettive sensibilità politiche che, nel nostro caso, non sono conciliabili con il sostegno alla Lega. È necessaria una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti per evitare che posizioni politiche personali possano influenzare negativamente l’operato di un’amministrazione che ha il dovere di essere all’altezza dell’altissimo consenso ricevuto dai sanmanghesi». Se tutto ciò avrà ripercussioni sulla tenuta dell’amministrazione comunale del piccolo centro del basso Savuto è difficile prevederlo, certamente, il sindaco si è fortemente indebolito.