Detto, Fatto. A Barbara D’Urso arriva davvero la bottiglia d’olio d’oliva di Rosarno. A consegnargliela in diretta a “Domenica live” proprio Matteo Salvini, che mantiene la promessa fatta durante la sua seconda tappa calabrese alla platea che lo aveva acclamato e accolto nell’auditorium del Liceo Scientifico R. Piria.

 

A produrre quell’olio intitolato al giudice Rosario Livatino, eroe antimafia, sono stati proprio gli studenti dell’Istituto di Rosarno. A spiegarlo è Salvini stesso, prima di donarlo alla conduttrice di Canale 5 che gli aveva domandato come fosse riuscito a conquistare la fiducia degli elettori anche al Sud. La consegna dell’olio antimafia è stata la risposta del leader della Lega che spiega di credere adesso in un’Italia unita, anche se federale, dove è necessario valorizzare le eccellenze nostrane a discapito dei prodotti provenienti dall’estero e di qualità inferiore. L’omaggio simbolico alla D’Urso è stato per Salvini un’occasione per descrivere il Meridione in maniera diversa dal passato, come una terra in cui si vuole lavorare onestamente che non ha bisogno di assistenzialismo.

 

Ma se da un lato c’è una Rosarno che attende a motori a accesi e braccia aperte che Matteo Salvini ritorni da premier, dall’atro lato c’è una Rosarno “a pedali”, che lavora faticosamente nei campi e che si dimostra spaventata dalla stessa eventualità.