«Chi vota Lega vota la ‘ndrangheta». Questa affermazione è costata una querela a Carlo Tansi da parte di Matteo Salvini, che ieri a Catanzaro aveva avvertito: «Querelerò ogni fesso che dice questa cosa». Minaccia che sembra non aver turbato più di tanto il leader di Tesoro Calabria (candidato con Amalia Bruni).

«Salvini – ha riassunto Tansi - ha annunciato di querelarmi per avere detto che in Calabria chi vota Lega vota la 'ndrangheta e che fino a poco tempo fa i leghisti ci chiamavano terroni e puzzolenti. Caro Salvini, ti ricordo che quando in Padania pascolavate pecore e buoi, qui in Calabria c'erano un certo Pitagora e la Magna Grecia. Noi siamo questi e non i figli dei Mancuso, dei Lanzino e dei Grande Aracri di merda! Che ora mi querelino anche loro insieme a Te. Per questo il fesso sei Tu, caro Salvini e i Calabresi che votano Lega! Un calabrese che vota Lega è contro natura, è come mettere il pecorino sulla nutella».

Poi, per accreditare la sua posizione, Tansi cita «Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, che ha affermato “la Lega in Calabria imbarca ex inquisiti per ‘ndrangheta”, é un fesso anche lui?».