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“Occorre porre fine a regole vecchie, metodi e politiche che non tengono in alcun conto delle esigenze dei 20 milioni di cittadini meridionali. Regioni come la Calabria stanno compiendo sforzi enormi per razionalizzare ogni intervento, dai fondi comunitari delittuosamente non utilizzati negli scorsi anni all’attenzione per ogni politica di welfare o riferita ai beni comuni; e vogliamo farlo insieme alle forze sociali e produttive, da qui l’alta valenza del Patto per la Calabria tra imprenditori, sindacati e Regione. Ma è decisivo che le Regioni del Mezzogiorno si parlino di più”.
E’ quanto tra l’altro scrive, in un intervento pubblicato oggi dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo, secondo il quale “E’ decisivo che le Regioni del Mezzogiorno si incontrino. Uniscano strategie e risorse e si frappongano ad ogni scelta che tenta di tenere in disparte il Sud. Fermi non possiamo stare”.
Romeo, nell’intervento, avverte che “Se non mettiamo la Calabria e il Sud al passo con le altre aree europee più organizzate, se non dotiamo l’Italia di una strategia di sviluppo che sostenga la sua parte più fragile, il Paese, questo è il punto, acuirà le difficoltà sociali del Sud e, insieme, perderà opportunità preziose senza cui difficilmente uscirà dalla crisi. La Germania, in meno di un quarto di secolo, ha armonizzato l’Est con l’Ovest; noi, al contrario, abbiamo ridotto il Sud allo scantinato dell’Italia; e siamo qui a registrare tuttora dislivelli di crescita tra Nord e Sud che fanno accapponare la pelle. E’ la Banca d’Italia a segnalare che negli ultimi anni la spesa pubblica è stata tagliata al Sud in maniera più intensa mentre la tassazione locale è aumentata di più al Sud. Altro che coesione territoriale”.