Dopo l'eclatante protesta messa in atto ieri davanti la Prefettura di Crotone, da parte del consigliere comunale Francesco Coco – che si è incatenato davanti l'ufficio di Governo per far emergere gli atti intimidatori che si stanno verificando in paese e che stanno terrorizzando i cittadini - il sindaco di Roccabernarda, Nicola Bilotta, ha convocato la Giunta e il consiglio comunale per affrontare la questione.

 

«È un periodo confuso – ha dichiarato il primo cittadino ai nostri microfoni – non si capisce più dove stiamo andando e cosa sta succedendo. Come amministrazione non molliamo la presa perchè abbiamo già fatto un consiglio comunale ad hoc appena ci siamo insediati, poiché si erano già verificati dei fatti incresciosi. Giovedì alle ore 18 ce ne sarà un altro dedicato alla sicurezza in paese, poiché non abbiamo avuto il riscontro che ci aspettavamo sulla sensibilizzazione dei nostri concittadini». L'invito di Bilotta è ovviamente esteso a tutti i rocchisani e alle associazioni, nonostante in questo primo e unico anno alla guida del paese, non si è trovato molto riscontro nella partecipazione.

 

«I cittadini di Roccabernarda hanno paura – continua il sindaco – hanno paura di tutto e di tutti, persino dei propri vicini di casa. Secondo me questi atti verificatisi in paese intervengono sulla sfera privata e sui possedimenti che uno ha: tagliare gli alberi di ulivo è un atto grave che però non è da imputare a criminalità organizzata. Abbiamo fatto il possibile per sensibilizzare la cittadinanza, stiamo organizzando degli incontri con Libera, gli stessi consigli comunali, manifestazioni e volantini. Il nostro compito lo stiamo svolgendo, però i risultati non si vedono».

 

«L'azione dimostrativa fatta dal maresciallo Coco – ha dichiarato Nicola Bilotta – è stata importante, però imputa questi fatti alla criminalità organizzata. Non ho elementi in merito per confermare o smentire quello che ha dichiarato il consigliere. Di sicuro continuerò ad appoggiare le sue iniziative, però lui ha un'idea ben definita di quello che sta accadendo; io come sindaco no, perchè se un cittadino ha paura del suo vicino di casa, e non denuncia, non vedo dove possa centrare la criminalità organizzata».