Non sono mancate le polemiche da parte del consigliere Francesco Coco, protagonista lunedì scorso di un eclatante sit-in davanti la prefettura di Crotone.
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Nonostante una scarsa partecipazione della comunità, si è tenuto a Roccabernarda il consiglio comunale incentrato sull'ordine e la sicurezza dopo i recenti atti intimidatori subiti da alcuni cittadini. A manifestare la solidarietà per quanto di spiacevole accaduto alla comunità, anche vari rappresentanti istituzionali del territorio provinciale, tra cui i sindaci di Mesoraca e Petilia Policastro – Armando Foresta e Amedeo Nicolazzi – il vicesindaco di Cotronei Isabella Madia, il referente provinciale di Libera Antonio Tata, e alcune associazioni.
Le parole del sindaco
«Esprimo la mia solidarietà alle vittime degli atti vandalici che si sono registrati a Roccabernarda – ha dichiarato in aula il sindaco Nicola Bilotta – dico vandalici e non mafiosi per un motivo ben preciso: ho una mia idea e la porterò avanti costi quel che costi. A un anno dal nostro insediamento, è il secondo consiglio comunale straordinario che affrontiamo su sicurezza e ordine pubblico. Mi sono reso conto che la mafia nel nostro paese esiste come in tutti gli altri paesi limitrofi. Quindi, non possiamo additare tutto a questo fenomeno perchè sarebbe troppo riduttivo: non possiamo fare ricadere sul fenomeno mafia tutti gli avvenimenti del nostro paese. Sarebbe sbagliato. Esiste, però, un problema che si chiama omertà, non collaborazione dei cittadini, e di questo ce ne dobbiamo fare carico noi insieme alle associazioni, per poter cercare di migliorare questa situazione».
Le polemiche
Tra i vari interventi registrati, oltre a quelli istituzionali, non sono mancate alcune polemiche da parte del consigliere di minoranza Francesco Coco, ex sindaco ed ex maresciallo dei Carabinieri. Come si ricorderà, Coco ha inscenato lunedì scorso una protesta pacifica davanti la prefettura di Crotone, incatenandosi ai cancelli per portare a conoscenza l'opinione pubblica di quanto è accaduto a Roccabernarda. «Ho ricevuto la solidarietà da tutte le parti – ha dichiarato il consigliere in aula – qui i miei concittadini e colleghi, sindaco compreso, non hanno espresso parola in merito. Questo mi colpisce e mi fa molto male, perchè, pur non condividendo eventualmente le mie idee, un uomo come me di 70 anni si è messo una catena al collo davanti la Prefettura di Crotone. Lei (riferendosi al sindaco n.d.r.) e quasi tutta la maggioranza, come anche la minoranza, siete stati informati della mia iniziativa: nessuno si è presentato, nessuno ha espresso solidarietà. Sarebbe stata una bella circostanza per tutti per parlare insieme con il prefetto, il questore, il procuratore della Repubblica, il colonnello dei Carabinieri e la stampa. Mi sarei aspettato un passaggio da li, due minuti... a dire “senti, fesso, ci siamo anche noi”. Questo non è successo».
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