L’organismo consiliare respinge, a maggioranza, il riordino delle Aziende sanitarie ipotizzato dal capogruppo dMp che lotta strenuamente: «Invade la sfera del Commissario ad acta»
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Tutto secondo previsioni. La proposta di legge a firma del capogruppo “de Magistris presidente” Ferdinando Laghi, e relativa al riordino dell'assetto territoriale delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale della Calabria e alle disposizioni ordinamentali concernenti l’attribuzione ai sindaci delle funzioni di programmazione, indirizzo, verifica e controllo in materia di tutela della salute, viene respinta, a maggioranza, dalla Terza Commissione Sanità.
Il provvedimento era alla sua seconda lettura in aula, ma il presidente Michele Comito (FI) alla fine, pur mettendo ai voti la proposta, l’ha definita «irricevibile» tanto che non sarebbe dovuta essere neanche discussa: il suo inserimento all’ordine del giorno e la sua discussione, ha fatto capire Comito, ha rappresentato solo un’occasione per discutere di sanità.
Il braccio di ferro
Laghi però non si è dato per vinto, ha lottato strenuamente contro i muscoli della maggioranza che si è trincerata dietro lo scudo di una sanità commissariata e di un Piano di rientro che non consentano simili iniziative. Lo stesso Comito ha evidenziato di aver ritirato una sua proposta di legge in materia sanitaria proprio perché la Regione è in fase di Commissariamento.
Il capogruppo del polo civico però si è appellato ad una «omogeneità di giudizio» da parte della Commissione, sostenendo che eventuali impedimenti siano fatti valere per tutte le proposte inerenti la medesima materia. D’altra parte Laghi ha sottolineato che la sua è una proposta di legge ordinamentale che non lede la sfera di competenza del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro che, comunque, non ha potestà legislativa (il riferimento è ad Azienda Zero, proposta proprio da Occhiuto) che, per contro, compete al Consiglio regionale.
La difesa di Comito – che osserva che l’istituzione di Azienda Zero è stata un’iniziativa per riorganizzare la macchina burocratica nel settore sanitario – non convince. Men che meno Laghi. Allora Peppe Neri (FdI) prova ad uscire dal pantano in maniera quasi diplomatica: siccome la proposta di legge in esame ha un forte e ampio impatto sul sistema sanitario regionale e necessita di un percorso di condivisione fra le varie forze politiche – è il ragionamento del capogruppo di Fratelli d’Italia - e posto che lo stato dei fatti non ne consente l’approvazione nella seduta odierna, propone che la proposta sia trasformata in un testo base da far valutare al Commissario ad acta invitando Laghi a raccogliere l’adesione di altri consiglieri di minoranza quali firmatari.
Meno diplomatica la leghista Simona Loizzo, secondo la quale esistono dei precisi vincoli legislativi da rispettare, invitando quindi a non inserire all’ordine del giorno proposte che non possono essere discusse. Per Laghi però le proposte vanno discusse nel merito e che sarebbe arbitrario impedire l’esame di una proposta di legge in materia sanitaria da parte della competente Commissione consiliare.
Alla fine Comito metterà ai voti la proposta che pure, Laghi, aveva emendato. L’esito è scontato.
Non solo Aziende sanitarie
La Commissione ha esaminato altre due proposte di legge, una firma dei leghisti Pietro Raso e Giuseppe Gelardi - “Strutture residenziali per minori/giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena” – e l’altra a firma di Amalia Bruni (Misto) - "Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Aziende sanitarie provinciali (ASP) calabresi" – approvando la prima e rinviando la seconda.
In particolare Gelardi ha spiegato che la proposta è nata da una interlocuzione tra la Regione Calabria e il Centro minorile calabrese in merito alla necessità di intervenire sulle esigenze dei familiari delle persone detenute, con l’auspicio di creare condizioni migliori rispetto a quelle attuali, ribadendo che la proposta, già discussa, ha recepito le osservazioni sollevate dal Settore assistenza giuridica attraverso alcuni emendamenti. È la collega di partito Loizzo a chiedere notizie in merito agli oneri finanziari, reputando opportuno che si proceda agli opportuni approfondimenti per una eventuale modifica. La proposta però passa indenne dal giudizio della Commissione che approva.
È iniziato oggi, invece, il percorso «di concertazione e lavoro» sulla proposta di legge della Bruni per l’scrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Aziende sanitarie provinciali calabresi.
La leader dell’opposizione di centrosinistra ha sottolineato che la proposta in discussione si rifà a decisioni già assunte in altre regioni (Emilia Romagna e Puglia), evidenziando come sarebbe opportuno che anche in Calabria sia prevista l’assistenza del medico di base ai soggetti senza fissa dimora, tenendo conto anche del fatto che è stato depositato alla Camera un disegno di legge che va in tale direzione. La Bruni ha auspicato che l’iter di approvazione della proposta in discussione possa essere il più condiviso possibile, chiedendo al Presidente della Commissione che siano auditi i servizi sociali dei Comuni calabresi e le associazioni che si dedicano ad aiutare i soggetti senza fissa dimora. Pertanto l’esame della proposta è stato rinviato alla prossima seduta.