L'avevano preannunciato, sia il presidente Oliverio che De Gaetano. Alla prima notizia di reato, le dimissioni dell'assessore sarebbero arrivate immediatamente. E oggi, dopo l'arresto ai domiciliari in seguito all'indagine sui rimborsi pazzi del Consiglio regionale, De Gaetano annuncia le sue dimissioni, e la sospensione dal partito democratico.


Un 'atto politico dovuto', spiega De Gaetano in una nota, per non intralciare l'attività della giunta Oliverio, che ringrazia per la 'fiducia accordatagli'. Anche altri due componenti della giunta sono indagati, Ciconte e Guccione.

 

Ciconte

«Sono pienamente convinto che la Magistratura nella quale nutro piena fiducia avrà modo di fare luce sull’utilizzo dei fondi erogati ai Gruppi Consiliari regionali negli anni 2010-2012, per le loro attività istituzionali. Essendo coinvolto per il ruolo di capogruppo svolto nella precedente legislatura, pur essendo convinto di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestatimi, il mio rigore morale, che ho avuto sempre modo di dimostrare in ogni ruolo finora ricoperto, mi spinge ad assumere un comportamento netto e chiaro.

Tutto ciò in perfetta sintonia con il mio modo di agire e di operare. Sono stato l’unico a restituire in data 25 marzo 2011, in tempi non sospetti, nella qualità di Capogruppo, con bonifici bancari di cui conservo prova documentale, € 36.443,43 al Consiglio Regionale ed € 11.654,50 al Gruppo “Autonomia e Diritti”.

La mia coscienza mi impone – annuncia - di rimettere nelle mani del presidente Oliverio il mandato affidatomi di vicepresidente con deleghe al Personale, bilancio e patrimonio».