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La Corte di Cassazione si è pronunciata: annullata con rinvio la sentenza del tribunale del Riesame che aveva confermato la decisione del gip di concedere l'arresto ai domiciliari per gli ex assessori regionali, Nino De Gaetano e Luigi Fedele e per il parlamentare Giovanni Bilardi, coinvolti nell’inchiesta 'Erga Omnes', condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria contro lo scandalo dei rimborsi elettorali della Regione Calabria.
La posizione di Giovanni Bilardi - Per il parlamentare l'ordinanza in realtà non era stata mai eseguita perché pendente la richiesta di autorizzazione a procedere presso la Giunta delle autorizzazioni del Senato. L'accusa contesta a Bilardi di aver percepito indebitamente oltre 300mila euro in combutta con il suo fido scudiero, quel Carmelo Trapani pizzicato a riportare a Palazzo Campanella un televisore, verosimilmente dopo l'imbarazzante interrogatorio di Bilardi reso in fase d'indagine davanti ai magistrati reggini.
Liberi Fedele e De Gaetano - Anche l’ex assessore regionale della Giunta Scopelliti Luigi Fedele vede annullata con rinvio l'ordinanza. A Fedele si contestano quasi 400mila euro di spese illegittime che includono soggiorni nei migliori hotel di New York, Mosca, Montecarlo, Londra e Lugano e ben 42 mila euro di conto pagati al ristorante ‘Le Macine’ di Sant’Eufemia di Aspromonte, di proprietà del figlio Diego. Ci sono poi i pasti personali, come quello sostenuto a Montecarlo presso l'elegante ristorante ‘Avenue 31’ al prezzo di 700 euro, le bottiglie di Champagne e le spese personali presso l’Apple Store di Las Vegas.
Annullamento con rinvio anche per Nino De Gaetano, assessore con delega ai Trasporti, nominato dal Presidente della regione Mario Oliverio. La posizione dell’ex assessore, è stata fin da subito ritenuta tra le più gravi tra quelle scandagliate dal sostituto procuratore di Reggio Calabria, Matteo Centini: avrebbe infatti utilizzato per fini personali o, comunque, non legati a quanto invece previsto dalla legge, ingenti somme di denaro.
"Siamo soddisfatti - spiegano gli avvocati dell’ex assessore Danilo Leva ed Antonello Madeo - per ironia della sorte, proprio oggi era stato notificato - ma la stampa aveva stranamente già' dato la notizia - il decreto di fissazione del giudizio immediato nei confronti del nostro assistito, circostanza che ha di fatto impedito l'imminente scarcerazione di De Gaetano per scadenza termini".
"Ci auguriamo" - aggiungono i legali - che l'accoglimento delle nostre tesi difensive da parte della Suprema Corte, sotto il profilo della sussistenza delle esigenze cautelari, possa favorire una diversa valutazione da parte dei giudici reggini sulla necessità che il nostro assistito permanga a soffiare una ingiustificata carcerazione preventiva"
Confermati i gravi indizi di colpevolezza - La Cassazione ha annullato con rinvio le tre posizioni limitatamente alle esigenze cautelari e non con riferimento al quadro indiziario. Alla base della decisione ci sarebbe infatti la valutazione della corte della ormai non più sussistente esigenza di custodia cautelare in virtù del tempo trascorso dai presunti reati contestati. Tuttavia la Corte non avrebbe ridimensionato le accuse nei confronti dei tre confermando i gravi indizi di colpevolezza che stanno alla base dell'atto iniziale di custodia.