Ieri l’attesa riunione dell’organismo presieduto dall’azzurra Katya Gentile. Gli emendamenti al progetto di legge arriveranno direttamente in aula il 3 agosto
C’era molta tensione a Palazzo Campanella per l’attesa seduta della Sesta Commissione Agricoltura. Le polemiche che hanno accompagnato il travagliato iter della riforma dei Consorzi di bonifica calabresi, non si sono placate neanche dopo l’aut aut del presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto che sui suoi canali social, rispondendo ad un commento di un operaio forestale, aveva ribadito l’intenzione di porre la questione di fiducia sulla nascita in Calabria del Consorzio di bonifica unico:  «O passa, oppure mi dimetterò» ha scritto il presidente che si gioca il tutto per tutto nella seduta di Consiglio regionale convocata per giovedì prossimo, 3 agosto. 

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Anche per questo, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha affidato ad un testo scritto, alcuni concetti chiari sul tema. Concetti rivolti ai consiglieri regionali. Poche righe lette in aula Commissioni dalla presidente Gentile, con accanto l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, prima che prendessero posto i tanti rappresentanti di associazioni datoriali – da Coldiretti a Copagri, da Confagricoltura a Confcooperative - e sindacati. Una nota con la quale Mancuso comunica che è pervenuta, da parte del Presidente Occhiuto, richiesta di formale accesso allo strumento della fiducia e che pertanto le proposte emendative saranno sottoposte al vaglio dello stesso Presidente dell’esecutivo e discusse direttamente in sede di approvazione in aula.

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C’erano e forse ci sono ancora delle resistenze da battere, venute fuori anche dalle audizioni che hanno messo in risalto il diverso approccio alla questione da parte dei sindacati e degli stessi Consorzi. I sindacati da parte loro hanno presentato tutta una serie di rilievi che vorrebbero si tramutassero in emendamenti alla proposta di legge depositata. Ma la presidente Gentile ha chiarito di non poter garantire che possano essere tutti accolti, anche per via dell’istituto della fiducia imposto da Occhiuto. In realtà anche su questo aspetto sembra ci siano delle zone d’ombra. Dal Dipartimento Agricoltura, si fanno sfuggire a voce bassa che in realtà non si voterà per un ente nuovo, ma per un accorpamento di enti già esistenti, e che probabilmente non servirebbero neanche i 21 voti fin qui richiamati dal presidente Occhiuto.

Sul fronte politico, invece, a Palazzo Campanella il più restio a dare il via libera alla Riforma rimane il leghista Pietro Molinaro, che non si è certo risparmiato durante la seduta di Commissione. Definendo un «“falso storico” la rappresentazione che vuole i consorzi come fallimentari sotto tutti gli aspetti» e «non veritiera» la ricostruzione effettuata tanto dall’assessore Gallo quanto dal Dipartimento. Aggiungendo infine di non essere contrario all’idea di una riforma, ma di essere convinto che debba partire da basi più ampie, convinto che una legge di tale importanza non possa avere un fronte così ampio di dissenso da parte dei soggetti coinvolti che non comprendono perché vengano imposte scelte di questo tipo.
Dunque non è ancora chiaro come si determinerà l’esponente leghista proveniente proprio dal mondo della Coldiretti. Alcuni confidano nel potere della mediazione già avviata per evitare scivoloni in aula, altri sostengono che alla fine Molinaro in una maniera o in un’altra darà seguito alle sue perplessità, magari non presentandosi in aula.

Ma la maggioranza potrà contare sul voto favorevole del pentastellato Francesco Afflitto. Lo stesso ha infatti comunicato in aula Commissioni la sua volontà, confidando negli emendamenti per correggere alcune lacune, ma ha avvertito che il suo non sarà un voto di fiducia al Presidente della Giunta regionale. Fiducia che, specifica, toccherà ricevere dalla sua maggioranza.
Anche in questo senso occorre capire se, dopo la conta all’interno del centrodestra, in presenza di defezioni ma con la Riforma approvata, il presidente Occhiuto darà seguito a quanto detto fino ad oggi.