Il presidente del Gruppo misto e il consigliere di Lamezia contro la decisione dell'Esecutivo di revocare il sussidio con un sms: «Scelta scellerata di voler punire le fasce più deboli»
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Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto, e il consigliere comunale di Lamezia Terme, Lucia Alessandra Cittadino, denunciano «il cinismo e il pressappochismo con il quale l’Inps, con 169mila sms, ha comunicato ad altrettante famiglie la sospensione del Reddito di cittadinanza da agosto. Al momento - affermano i due esponenti del movimento Liberamente progressisti - i beneficiari coinvolti sono i cosiddetti “occupabili”, cioè facenti parte di quei nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65. Il messaggio annuncia la sospensione “in attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”.
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Ancora una volta il Governo fa ricadere il peso delle scelte non programmate sui Comuni ed in particolare, nel caso di specie, sui servizi sociali, servizi notoriamente sguarniti di personale e mezzi e che pertanto mai riusciranno a prendere in carico alcun beneficiario. La scelta scellerata di voler punire le fasce più deboli - argomentano ancora Lo Schiavo e Cittadino -, ancora una volta caratterizza questo Governo. Siamo tutti d’accordo che la misura andava rimodulata facendo lavorare realmente i navigator, creando occasione di lavoro per i fruitori del Rdc, attivando misure minuziose di controllo sui truffatori. Tagliarla però, in maniera asettica e lineare, senza andare ad analizzare caso per caso, senza prendersi carico della povertà diffusa nelle classi sociali più deboli, è inaccettabile e richiede l’impegno di tutta la classe politica per evitare che tante famiglie ricadano nella morsa del racket delle mafie e dell’usura. Per questo, come movimento “Liberamente Progressisti”, solleciteremo la convocazione di commissioni ad hoc al fine di non gettare nella morsa della povertà migliaia di calabresi e di italiani. Un Paese civile non può permettersi che ci siano ragazzi privi di mezzi economici per studiare, famiglie senza la possibilità di fare la spesa, uomini e donne che pur di sopravvivere si fanno sfruttare o addirittura si vedono costretti a delinquere, con conseguenze nefaste per tutta la collettività».