Lunga giornata calabrese per l’ex premier Matteo Renzi. Cominciata al mattino, a Reggio Calabria, con una lunga passeggiata con il sindaco Giuseppe Falcomatà. I due si sono visti per un caffè e un paio di chiacchiere riservate su come sarà il partito che verrà e sulle priorità di Reggio. «Matteo – ci racconta il sindaco Falcomatà dopo averlo salutato – era venuto altre volte in città ma non aveva visto il lungomare, il luogo dell’impossibile. Gli ho raccontato la sua storia: nessuno poteva pensare 15 anni fa che sarebbe stato possibile realizzarlo».

 

E proprio nel luogo dell’impossibile, tra una foto e una stretta di mano con i passanti, che si è consumata quella che può considerarsi una vera e propria investitura per il sindaco di Reggio. Falcomatà, già prima della decisione di avviare il congresso, era stato tra i papabili all’ingresso nella segreteria nazionale. Poi non se ne è fatto nulla per il precipitare degli eventi a livello nazionale.

 

Adesso, però, si ricomincia e Renzi, che sta girando palmo a palmo il territorio per consolidare alleanze e rapporti in vista delle prossime primarie, ha lanciato un messaggio chiaro: gli amministratori del Sud gli serviranno per rifondare il partito. Lo aveva detto all’indomani del referendum, analizzando la pesante sconfitta registrata nel Mezzogiorno: «deve sparire il notabilato», fu la sua conclusione assai pungente per le classi dirigenti meridionali.


Poi l’ex premier ha preferito moderare i toni anche per il montare dei moti scissionisti. Di certo, però, non ha rinunciato all’idea di riorganizzare il partito nel Meridione. E Falcomatà conferma di rientrare nel prototipo dell’amministratore che Renzi vuole coinvolgere il più possibile.


Il primo cittadino, del resto, aveva già saputo seminare bene costruendo un asse privilegiato con il governo nazionale dell’epoca, contando sui rapporti privilegiati con Delrio. Oggi, sindaco anche dell’appena nata Città Metropolitana, potrebbe entrare nella squadra degli alfieri del premier pronto alla sfida per le primarie e alle successive politiche.

La giornata dell’ex premier è proseguita nella Locride dove ha pranzato con i rappresentati dell’associazione Goel, mentre solo in serata è arrivato alla Cittadella di Germaneto dove ha incontrato diversi dirigenti regionali e il presidente Oliverio. Anche a Catanzaro Renzi non ha rilasciato dichiarazioni. A parlare è stato il governatore: «Renzi sta definendo il suo programma e, quindi, come sta facendo in più realtà del Paese e in Calabria ha voluto incontrarmi e di questo lo ringrazio. I temi congressuali sono aperti - ha aggiunto Oliverio rispondendo alle domande dei giornalisti - e quindi si è parlato anche di questo. Il punto centrale è stato però un confronto sui tanti problemi del Paese, del Mezzogiorno e della Calabria. Si è discusso dei programmi relativi alle infrastrutture, del Patto per la Calabria e del lavoro che stiamo portando avanti. Abbiamo approfondito anche tematiche come il futuro di Gioia Tauro, e della mobilità a partire dall'alta velocità. Tutte questioni che sono state al centro del confronto con il Governo in questi anni e che attualmente sono in cantiere». Non è ancora chiaro, invece, con chi Oliverio abbia deciso di schierarsi alle prossime primarie. La sanità, che il governatore non ha neanche nominato, sarà sicuramente un settore che avrà un peso strategico sulle prossime scelte.

 

Riccardo Tripepi