A Rende il teatrino nel gioco con norme, regolamenti e interpretazioni legislative ad uso e consumo del “super dirigente” Antonio Infantino, continua impunemente, evidentemente, sotto la regia del Sindaco, Marcello Manna.
Questioni di “entrature” sostengono in molti. “A Cosenza se hai l’entratura giusta, la Procura ti fa un baffo, sussurrano altri”. Non sappiamo se è effettivamente sia così, tuttavia, il nostro giornale, ha registrato e dato conto di tante anomalie alla corte del comune del Campagnano e, dobbiamo purtroppo registrare, che effettivamente tutto tace, tranne che, per quanto riguarda il TAR sulla vicenda dei concorsi revocati.


E, infatti, oggi ritorniamo a parlare di assunzioni, quelle a tempo determinato. Sul punto in questione “mago” Infantino sembra alle prese con il più famoso dei giochi di strada, quello delle tre carte, chiaramente, in versione tutta rendese. E già, anche perché al Municipio, sembra che gli incarichi dirigenziali si rinnovano senza l’autorizzazione della Cosfel, anzi, interpretando a proprio favore quanto già comunicato dalla medesima Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali, che deve autorizzare qualsiasi provvedimento di assunzione per gli enti in predissesto.


Ma ricapitoliamo i fatti dell’ultima performance del dirigente Infantino. Con decreti n. 108, n. 109 e n.110 del 28.12.2018 sono stati rinnovati gli incarichi dirigenziali a tempo determinato già assegnati ai sensi dell’art. 110 del TUEL ed autorizzati all’epoca dalla Cosfel in quanto che appunto rientranti nella Delibera di Giunta n.249 del 17.11.2017, avente ad oggetto “Piano triennale del fabbisogno di personale 2018-2020 e piano annuale delle assunzioni 2018 – Rideterminazione dotazione organica dell’Ente”.


Si tratta degli incarichi ai lavori pubblici dell’Ing. Francesco Minutolo, assegnato fino al 30.04.2019, all’urbanistica all’Ing. Francesco Azzato, assegnato fino al 30.04.2019 e alla dott.ssa Roberta Vercillo assegnato fino al 31.08.2019. Tutti e tre i decreti risultano pubblicati sul sito internet dell’Ente alla sezione “trasparenza” ma non risultano pubblicati all’Albo pretorio, circostanza alquanto strana, (ma non è l’unica) e sembrerebbe quasi che qualcuno voglia nascondere qualcosa.


La Cosfel con comunicazione prot. 0020778 del 26.04.2018 aveva comunicato al Comune di Rende quanto aveva adottato nella seduta del 17.04.2018, nella quale appunto era stata esaminata la Delibera di Giunta n. 249/2017, avente all’oggetto il piano delle assunzioni relative al 2018. L’autorizzazione rilasciata dalla Cosfel e comunicata al Comune di Rende a pagina 8 disponeva testualmente: “Approva la Delibera di Giunta Municipale n. 249 del 17.11.2017“Piano triennale del fabbisogno di personale 2018-2020 e piano annuale delle assunzioni 2018 – Rideterminazione dotazione organica dell’Ente” limitatamente per il 2018 alle seguenti assunzioni… omissis. Dalla lettura della nota, dunque, gli incarichi dirigenziali venivano autorizzati per il solo 2018 e non per il 2019, per il quale la Cosfel, chiaramente, dovrà appositamente e procedere ad una nuova e dovuta autorizzazione e, consequenzialmente, valutare il rispetto delle norme previste per lo specifico caso.

 

Dalla lettura gli atti è facile comprendere il trucco del giochino di Infantino e del Sindaco Manna, il quale continua a tenergli il banco. E’ fin troppo chiaro, infatti, a questo punto, che Infantino, doveva intervenire per evitare che le nomine dirigenziali già in essere nel 2018, venissero in qualche modo modificate con una nuova selezione. Per aggirare l’ostacolo indigesto, dunque, il dirigente del comune rendese, mette in scena una serie di comunicazioni ambigue con la Cosfel, tutte a sua firma, l’ultima delle quali, tra l’altro, presa in carico dalla commissione ministeriale con la dizione della “presa d’atto” di quanto contenuto nella missiva inviata il 28.11.2018. È chiaro che la Cosfel dunque, non autorizza, ma prende atto in conformità di quanto già comunicato all’Ente. Ma per Infantino, la dizione usata dalla cosfel è la chiave per passare su norme e regolamenti come un bulldozer.


D’altronde la comunicazione inviata a novembre scorso alla Cosfel da parte di Infantino, riportava già un’interpretazione distorta dell’autorizzazione agli incarichi dirigenziali che devono intendersi fino al 31.12.2018 e non con decorrenza temporale di un anno dalla data del precedente decreto di nomina dei dirigenti. Ed proprio in questo passaggio che, Infantino, con sfrontata spregiudicatezza, passa dal lineare campo amministrativo al più noto gioco delle tre carte, gioco nel quale, Infantino si sta rivelando abilissimo e, con il quale, più volte ha aggirato l’ostacolo di norme indigeste e ostative degli obiettivi che evidentemente sia Infantino che il Sindaco della città del Campagnano si sono prefissi. E d’altronde, non si comprende per quale motivo, la dirigente delle Risorse Umane, Roberta Vercillo, essendo peraltro nominata, pur non avendo titoli idonei al ruolo ricoperto, possa restare nel suo incarico, paradossalmente, oltre la durata del mandato del Sindaco Manna, la cui legislatura scade a maggio e, dunque, in palese violazione dell’art.110 comma 3 che prevede proprio il limite dell’incarico a tempo determinato con la scadenza del mandato del sindaco.


La cosa non è di poco conto anche dal punto di vista economico, considerato che, i dirigenti in questione, stanno percependo il compenso dall’Ente e stanno firmando atti nulli per la normativa vigente, ovvero ai sensi e per gli effetti di quanto disposto dall’art. 21- septies e 21 octies della L. 241/90 in quanto afflitti da violazione di legge e incompetenza. La vicenda non poteva passare inosservata e senza reazioni politiche, e quanto sembra alcuni consiglieri di opposizione sembra che si stiano muovendo. Infatti pare che che l’opposizione provvederà a trasmettere alla Cosfel i nuovi decreti di nomina dei dirigenti e chiederanno alla stessa Commissione di intervenire.


Noi, invece, continuiamo a chiederci il perché del silenzio che, a questo punto sta diventando alquanto rumoroso, ha avvolto l’attività a dir poco spregiudicata di questo alto burocrate di Rende. E tuttavia, Infantino, gioca pericolosamente a fare il mago con la legge e con le norme, trasformando gli atti in suggestioni, un mestiere che può fruttare ma che alla lunga potrebbe diventare rischioso se non letale, come sosteneva, William Bolitho, infatti, «la professione di mago, è una delle più pericolose ed ardue specializzazioni dell’immaginazione. Da una parte c’è l’ostilità di Dio e della polizia da cui guardarsi; dall’altra è difficile come la musica, profonda come la poesia, ingegnosa come una scenografia, nervosa come la fabbricazione di potenti esplosivi, e delicata come il traffico di narcotici».


Pa.Mo.