Una cena a base di pesce nel borgo marinaro di Chianalea di Scilla, per una lunga discussione «tra amici» sulla Calabria e i suoi guai storici, dal turismo all'agricoltura, dalle infrastrutture alla sanità.

Per la prima volta dopo il voto del 26 gennaio, Matteo Salvini e Jole Santelli hanno avuto modo di incontrarsi in “privato” e di iniziare a ragionare sul modo di stare insieme per i prossimi cinque anni, in una sorta di vertice informale propedeutico alla formazione della nuova giunta regionale.

Il capo della Lega e la neo presidente calabrese si sono attovagliati in un noto ristorante di Scilla al termine dell'ultimo tour di ringraziamento post-voto tra Vibo e Reggio dello stesso Salvini.

«Non si è parlato di giunta regionale»

Chi ha avuto modo di ascoltare la chiacchierata informale tra i due leader, giura che Salvini e Santelli, durante la cena, non avrebbero affrontato il nodo giunta, con l'ex ministro dell'Interno che si sarebbe astenuto dal ribadire direttamente alla governatrice quanto affermato poche ore prima davanti ai cronisti, cioè il desiderio che la Lega si «occupi» di «agricoltura, pesca e turismo», ovvero «l'oro, il petrolio di questa terra, se ben gestiti e curati».

Dunque, nessun accenno specifico al prossimo governo regionale, quanto una lunga discussione sui «massimi sistemi», all'insegna «dell'amicizia», dicono i ben informati. Secondo cui Salvini avrebbe osservato un atteggiamento «molto garbato» con Santelli, evitando qualsiasi discussione su poltrone o posti di comando.

Entrambi avrebbero però concordato di rivedersi a breve, forse già la prossima settimana, proprio per confrontarsi sulla formazione della giunta calabrese.

La discussione sulla giunta è già partita

È probabile che sia la verità e che Salvini e Santelli abbiano preferito godersi la cena prima dell'inizio della trattativa vera e propria sulla ripartizione tra i partiti del centrodestra e sugli uomini da mettere in giunta. La presidente avrebbe confermato l'intenzione di rivedere Salvini e gli altri leader del centrodestra, Giorgia Meloni e Lorenzo Cesa, soltanto a proclamazione degli eletti avvenuta.

I tempi lunghi della proclamazione

E qui si entra in un cono d'ombra, visto che i tempi della procedura potrebbero allungarsi e non poco. La governatrice, che dovrà essere proclamata per prima, non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale.
La Corte d'appello di Catanzaro sarebbe ancora in attesa alcuni verbali dei tribunali delle tre circoscrizioni elettorali (Catanzaro, Cosenza e Reggio). L'operazione non dovrebbe comunque richiedere ancora molto tempo.

È possibile che l'elezione di Santelli venga convalidata già nei primi giorni della prossima settimana, dando così il via alla proclamazione di tutti gli altri 30 consiglieri regionali (prima toccherà agli eletti con quoziente pieno, poi a quelli risultati grazie ai sistemi dei resti e del maggioritario).

Da quel momento in poi, partiranno i venti giorni entro i quali dovrà essere convocato il primo consiglio regionale della legislatura, durante il quale verrà eletto il presidente dell'assemblea.

La possibile giunta regionale

Santelli, a parere di alcuni osservatori, vorrebbe ultimare il lavoro sulla giunta in tempo utile, in modo da presentare la sua squadra proprio in occasione dell'insediamento del Consiglio.

Si prospettano perciò giorni di confronti intensi, nel corso dei quali non mancheranno certo le tensioni tra i partiti e le liste concorrenti, tutti alla ricerca di spazio in giunta. L
a presidente, dopo aver ribadito a tutti i suoi interlocutori la volontà di varare un esecutivo prettamente politico, magari con qualche innesto “tecnico”, ha sottolineato che la composizione del governo dovrà tenere conto di più fattori, tra cui la rappresentanza dei partiti, delle varie realtà provinciali e delle quote di genere.

Fare tutti gli incastri non sarà per niente facile, anche perché gli aspiranti assessori si moltiplicano di ora in ora.

I papabili assessori della giunta Santelli

Il favorito di Forza Italia, primo partito della coalizione, è sempre Gianluca Gallo, il quale, da consigliere di centrodestra più votato, ambisce a un posto di rilievo.

La Lega, a cui potrebbe andare anche la vicepresidenza, potrebbe puntare su Tilde Minasi e Pietro Molinaro, con quest'ultimo che – da ex presidente di Coldiretti – sembra essere il profilo giusto per l'assessorato “chiesto” da Salvini.

Cresce invece il livello di tensione in Fratelli d'Italia, a cui dovrebbe andare una postazione e la presidenza del Consiglio. Per la prima poltrona si fa il nome di Fausto Orsomarso, anche se nelle ultime ore avrebbe rivendicato un giusto riconoscimento anche il cosentino Luca Morrone, risultato il meloniano più votato (8mila preferenze).

Allo stesso modo, Santelli non potrà non considerare le richieste del partito reggino, che – forte del 16% ottenuto in provincia, record in Calabria – reclama la presidenza di Palazzo Campanella, per la quale in pole ci sono i consiglieri Domenico Creazzo e Peppe Neri, che insieme sommano più di 15mila voti.
In calo, invece, le quotazioni dell'eletto di Catanzaro, Filippo Pietropaolo (4mila preferenze), anche in virtù del risultato di Fdi nella circoscrizione Centro, il più basso di tutta la regione (8%).

Maretta anche nell'Udc, dove in pole position sembra esserci il coordinatore regionale, Franco Talarico, insidiato dal consigliere reggino Nicola Paris.

Per la Casa delle libertà gli indiziati per un posto nell'esecutivo continuano a essere Baldo Esposito (più di 10mila preferenze) e il coordinatore della lista, Claudio Parente.

Come finirà? È ancora presto per dirlo. Il totogiunta è appena iniziato.

bellantoni@lactv.it