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Dopo il ricorso di Claudio Parente contro Giuseppe Mangialavori e di Wanda Ferro per l’esclusione dal Consiglio regionale, ora tocca a Sergio Costanzo, candidato della lista “Calabria in rete”. Costanzo se la prende con Flora Sculco, prima eletta nella lista, perché, in quanto collaboratrice della Regione Calabria, non ha rispettato la legge per cui risultano ineleggibili «i dirigenti ed i dipendenti della Regione, gli amministratori ed i dirigenti con funzioni di rappresentanza di ente o di azienda dipendente dalla Regione, i rettori delle università calabresi. Le cause di ineleggibilità non hanno effetto se l'interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell'incarico o del comando collocamento in aspettativa, non oltre centottanta giorni dalla data di scadenza naturale della legislatura”. Il ricorso è ora nelle mani della magistratura.