VIDEO | Mancano poche ore alla convalida degli eletti, anche in Emilia Romagna si attende ancora. Intanto la governatrice lavora sulla formazione dell’esecutivo: ai partiti un assessore a testa ma sale la tensione in Lega e Fdi
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La legislatura, a più di due settimane dal voto, non è ancora partita. Nessuna anomalia: il tempo finora trascorso rientra perfettamente nella grammatica post elettorale. Perché il nuovo quinquennio inizi ufficialmente, è necessario che la Corte d'appello di Catanzaro proceda con la proclamazione degli eletti – a partire dal(la) presidente della Regione – che può avvenire solo al termine delle verifiche sul voto da parte dei vari tribunali circoscrizionali.
Dalle elezioni sono passati 16 giorni e ancora niente, ma non ci sono ritardi o problemi di sorta. Basti pensare che la proclamazione non è avvenuta neppure in Emilia Romagna, altra Regione chiamata al voto lo scorso 26 gennaio. Nella scorsa legislatura, inoltre, l'ex governatore Mario Oliverio fu formalmente “eletto” il 9 dicembre 2014, esattamente 16 giorni dopo il voto.
La prassi calabrese dice dunque che Santelli, nelle prossime ore, potrebbe essere convocata per iniziare ufficialmente il suo percorso alla guida della Cittadella.
I tempi, subito dopo la proclamazione, sono cadenzati. Il consiglio regionale dovrà essere convocato entro 20 giorni e, nella sua prima seduta, dovrà eleggere il presidente dell'assemblea e il relativo Ufficio di presidenza (due vice e altrettanti segretari-questori). Santelli, in base all'articolo 33 dello Statuto della Regione Calabria, dovrà nominare il vicepresidente della giunta e tutti gli altri assessori entro 10 giorni dall'insediamento.
Impazza il totogiunta: la lotta nei partiti
La governatrice vuole essere pronta molto prima. Se è pacifico che le consultazioni con gli altri partiti inizieranno solo dopo la proclamazione, è altrettanto vero che Santelli ha già da tempo iniziato a ragionare sui possibili assetti del suo governo.
Le ultime indiscrezioni parlano di una giunta politica con pochi innesti tecnici decisi direttamente dalla presidente.
Santelli avrebbe previsto un assessorato a testa per Lega – a cui andrebbe pure la vicepresidenza –, Fratelli d'Italia – in pole per la presidenza del Consiglio –, Forza Italia e Udc.
Secondo questo schema, a bocca asciutta potrebbero rimanere le liste “Casa delle libertà” e “Santelli presidente”, fin dal primo momento considerate formazioni gemelle di Fi, partito già rappresentato dalla presidente e da un assessore (il favorito è il cosentino Gianluca Gallo).
Resterebbero, così, altre tre caselle libere. Almeno due, forse Cultura e Ambiente, Santelli vorrebbe destinarle a figure esterne di riconosciuto valore.
La regola della Lega: no ai doppi incarichi
I paletti di Santelli costringerebbero i partiti del centrodestra a fare i conti al loro interno. Il commissario regionale della Lega, Cristian Invernizzi, avrebbe già fatto sapere che non ci saranno eccezioni alla regola interna che vieta il doppio incarico di assessore e consigliere regionale.
Difficile dunque immaginare che i consiglieri in lizza per un posto in giunta – Pietro Molinaro, Tilde Minasi e Filippo Mancuso – rinuncino alla sicurezza di uno scranno a Palazzo Campanella per entrare in un esecutivo sempre soggetto alle volontà del suo presidente.
I responsabili del Carroccio avrebbero preso in considerazione anche l'ipotesi di un forfait da parte degli eletti e sarebbero orientati a indicare il loro assessore sulla base delle deleghe assegnate da Santelli. Significa che pure la scelta finale della Lega potrebbe cadere su un tecnico esterno.
Tensione sopra il livello di guardia in Fdi
Non sono acque tranquille nemmeno quelle in cui nuotano eletti e dirigenti di Fratelli d'Italia. Il patto pre-elettorale prevedeva l'entrata in giunta di Fausto Orsomarso, che aveva rinunciato a ricandidarsi in Consiglio proprio in virtù di questo accordo.
Nelle ultime ore, tuttavia, per l'ex responsabile dei Trasporti (governo Scopelliti) le cose si sono complicate. A sollevare problemi sarebbe il consigliere meloniano più votato, il cosentino Luca Morrone, che pretenderebbe spazio in giunta.
Non sarà facile, per Santelli, sbrogliare la matassa. Anche questo nodo verrà comunque affrontato a breve, subito dopo la proclamazione: ormai manca davvero poco.
bellantoni@lactv.it