“Il prossimo 30 novembre il Consiglio regionale sarà chiamato ad eleggere il segretario questore, dopo la decadenza di Giuseppe Graziano. E’ auspicabile che la maggioranza di centrosinistra, così come previsto dall’art. 4 del Regolamento interno, e tenuto conto che già una delle opposizioni, AP-NCD, è rappresentata con il vicepresidente Pino Gentile, consentisse liberamente la scelta del secondo rappresentante del centrodestra”.

Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò.

“Consumare uno strappo istituzionale di tale portata – prosegue Alessandro Nicolò rivolto al centrosinistra – significa dopo ciò che è avvenuto per l’elezione dell’Ufficio di Presidenza, con la mancata elezione di Wanda Ferro a Vicepresidente del Consiglio - voler continuare una stagione di sfiducia istituzionale, lesiva dei caratteri democratici di garanzia nella massima assise calabrese. La storia della Regione è stata sempre contrassegnata da un rispetto sostanziale delle regole e della piena autonomia dei gruppi consiliari nelle nomine dei propri rappresentanti nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Regole seppure non dettagliate – prosegue Nicolò – ma universalmente considerate ed applicate.

 

In tal senso basterebbe consultare tutti i verbali di seduta del Consiglio regionale, a partire dalla prima seduta del 4 aprile del 1970, per comprendere il rigore dei comportamenti dei consiglieri nel momento in cui si dovevano eleggere gli organi di ‘governance’ dell’Assemblea. Lo stesso art. 4 del Regolamento di funzionamento del Consiglio regionale – sottolinea Alessandro Nicolò – mai finora è stato violato nello spirito come in questa legislatura, assicurando ai gruppi, di maggioranza e di opposizione, linearità e garbo istituzionale, in rispondenza al principio di autonomia degli schieramenti di indicare i propri rappresentanti. Voglio ricordare ai colleghi di centrosinistra che in questa legislatura, la regola aurea dell’autonomia è stata sacrificata ed infranta con la forza e la prepotenza dei numeri, con il fine di cementare, a danno della democrazia, accordi e baratti politici che non possono essere consumati, o sottoscritti, deprimendo le istituzioni. L’opposizione in Conferenza dei Capigruppo ha proposto lo scorrimento della graduatoria - rispetto all’ultima votazione che si tenne l’11 settembre - per evitare possibili ingerenze della maggioranza nella scelta del Segretario - Questore di pertinenza dell’opposizione, secondo prescrizioni regolamentari”.

 

“Tuttavia, tale proposta non è stata recepita rispetto alla possibilità di innervare una revisione della consuetudine di per sé carente, tant’è che essa rappresenta un vulnus rispetto alla formula di votazione”.

 

Considerato che in un’unica soluzione si vota il Consigliere-Questore sia di maggioranza che di minoranza, pertanto non sarebbe coerente chiamare al voto i consiglieri di maggioranza per l’elezione del Consigliere-Questore di minoranza. Se così fosse, dunque coerentemente, occorrerebbe ripetere la votazione per l’intero “questorato”. Tuttavia, sarebbe auspicabile secondo i principi della coerenza ispirata ai nobili valori dell’etica della politica che la maggioranza si astenesse dalla votazione e consentisse all’opposizione l’elezione del questore di minoranza”.

“Esprimo preoccupazione per quel che il prossimo 30 novembre potrà accadere in Aula, con scenari che potrebbero trascinare, ancora una volta, il Consiglio regionale in sterili e risibili polemiche che nulla hanno a che fare con l’adamantinità delle istituzioni.”