Potrebbe limitarsi alla discussione in ordine al referendum sulle trivelle e all’approvazione degli altri provvedimenti di legge all’ordine del giorno, il Consiglio regionale che torna a riunirsidomani pomeriggio.
Il viaggio a Bruxelles del governatore Mario Oliverio e del presidente del Consiglio Nicola Irto per l’inaugurazione della nuova sede regionale e la bufera scoppiata nella sanità a Cosenza hanno impedito gli incontri messi in calendario per un confronto sulle nomine e sul completamento delle Commissioni consiliari. Il che rende assai plausibile un nuovo rinvio al mese di ottobre per entrambi gli adempimenti. Anche perché, come di consueto, sulle nomine negli Enti il Consiglio arriverà a rimetterle all’Ufficio di presidenza di palazzo Campanella, affidandosi ai poteri suppletivi del presidente.
Per quel che attiene le Commissioni permanenti, invece, la legislatura si conferma da record. Ad un anno di distanza dalle elezioni, gli organismi continuano a non essere completati.
Rimangono da istituire, infatti, la Commissione speciale di Vigilanza e quella Antindrangheta. La prima viene tradizionalmente affidata alle opposizione. E anche stavolta l’orientamento dovrebbe essere confermato, specie dopo lo sgarbo istituzionale perpetrato con l’elezione di Pino Gentile (Ncd) alla scranno di vicepresidente di minoranza all’interno dell’Ufficio di presidenza. Circostanza che ha comportato l’esclusione di Forza Italia, comunque il maggior partito di centrodestra, dall’organismo che gestisce palazzo Campanella. A questa mancanza si potrebbe adesso rimediare con l’affidamento agli azzurri della presidenza della Commissione di vigilanza che dovrebbe andare al decano del gruppo: il cosentino Ennio Morrone.
Per gli uomini di Gentile, che continuano a strizzare l’occhiolino ad Oliverio e i suoi, ci potrebbe essere l’ipotesi dell’affidamento della presidenza della Commissione Riforme che, però, al momento non è ancora prevista dalla legge regionale. Il Consiglio dovrebbe prima approvarla e poi affidarla, ma i costi per un’operazione del genere sono piuttosto elevati e hanno fin qui frenato l’operazione.
Confusa, come al solito, la situazione in casa Pd che dovrebbe aggiudicarsi la presidenza della Commissione Antindrangheta. Le discussioni sono ancora a livello embrionale, ma sarebbe assai difficile spiegare al reggino Mimmetto Battaglia che quello scranno non spetta a lui. La concorrenza, al momento, sarebbe quella di Arturo Bova che, però, da componente della Commissione “Ambiente” potrebbe vedersi promosso alla guida dell’organismo nelle prossime settimane. La IV Commissione, infatti, è stata fin qui guidata da Nicola Irto poi eletto presidente del Consiglio e adesso dovrà procedere all’elezione della sua nuova guida.
Neanche le briciole, dunque, resterebbero per le altre formazioni di maggioranza che cominciano ad essere stufe dell’atteggiamento spregiudicato del Pd. Sarà dunque interessante capire che tipo di ripercussioni ci potranno essere nei rapporti interni a palazzo Campanella. Specialmente in considerazione delle tensioni che si sono registrate anche all’interno del gruppo democrat che ha messo in discussione la gestione complessiva del partito e la dicotomia attuale tra Consiglio e giunta. I consiglieri Pd sono ancora in attesa della riunione con il governatore Oliverio e il segretario calabrese Magorno per provare a riaprire un canale di dialogo fra esecutivo dei tecnici e Consiglio dei politici.
 
 
Riccardo Tripepi