Il consigliere regionale dopo il responso dei giudici guarda al futuro: «Ho tante cose da fare e chiedo rispetto per continuare ad assolvere al mandato elettorale con il massimo impegno»
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Nessuna causa di ineleggibilità o incompatibilità in merito alla elezione del consigliere della Lega Calabria, Pietro Molinaro. Lo ha ribadito il diretto interessato in una nota inviata alla stampa nella quale evidenzia: «Dopo le istruttorie giudiziarie, solo mediatiche con titoli altisonanti (se si dovessero contare tutte le note stampa e interviste si perderebbe il conto!), interpretazioni fantasiose, verbosità, avvenute senza contraddittorio alcuno, e con un livore inconsueto, insomma quasi un’ossessione, anche il Tribunale di Catanzaro – afferma - ha rigettato il ricorso del ricorrente che aveva fatto richiesta di annullare la mia elezione e lo ha condannato anche al pagamento delle spese di lite». Inoltre «anche Prima Sezione Civile del Tribunale di Catanzaro, dopo la Giunta per le Elezioni del Consiglio regionale, ha stabilito che non ci sono cause di ineleggibilità e/o incompatibilità», evidenzia.
Ora, dopo il pronunciamento dei giudici, il consigliere regionale si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Ho assistito, senza mai commentare, ad una escalation di dichiarazioni, interviste che sono giunte sino voler condizionare in modo assurdo anche gli organi esecutivi, legislativi e di controllo della Regione Calabria.
La giustizia – rimarca - ha trionfato ed ha emesso un verdetto ineccepibile, il falò delle vanità è crollato! Ero certo, che i miei comportamenti erano, sono e saranno improntati tutti nel rispetto delle regole e della massima trasparenza. Dedico tutto questo, ai miei 5777 elettori e agli innumerevoli amici e simpatizzanti che mi sono vicini. Non provo rancore verso nessuno bensì compatisco le miserie umane che a volte fanno perdere la bussola».
Ringraziamenti infine, all’indirizzo dell’avvocato Giovanni Spataro, «un maestro del diritto, che sin dall’inizio, con professionalità e rigore giuridico, ha giudicato insussistenti le presunte cause di ineleggibilità e incompatibilità reclamate». Quindi, l’affondo finale: «Sono stato candidato legittimamente ed eletto legittimamente, adesso ho tante cose da fare e chiedo rispetto per continuare ad assolvere al mandato elettorale con il massimo impegno, che non si è mai interrotto, di servizio ai cittadini calabresi».