VIDEO | L'operazione Eyphimos taglia fuori il consigliere di Fdi. Meloni potrebbe puntare su Pietropaolo. Ma nelle ultime ore crescono le quotazioni dei due consiglieri di Cdl e Lega
’Ndrangheta, M5s: «Creazzo e Siclari coinvolti? L’era Santelli parte male»
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Creazzo (FdI), l’ex oliveriano all’assalto di Palazzo Campanella con quei voti imbarazzanti
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L'arresto di Domenico Creazzo spariglia le carte e riapre nettamente i giochi per la presidenza del consiglio regionale, con effetti che potrebbero riguardare anche la prossima giunta Santelli. Non è un mistero: il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, oggi finito ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta “Eyphimos“ contro il clan Alvaro, era uno dei papabili per la guida di Palazzo Campanella.
A giocare a suo favore c'erano più fattori: il gran numero di voti ottenuti il 26 gennaio, ben 8mila; la questione territoriale, con la provincia reggina che pretende un posto di primo piano nelle istituzioni regionali; le rivendicazioni di Fdi, terzo partito della coalizione.
Insomma, Creazzo aveva tutte le carte in regola per diventare il successore di Nicola Irto e accomodarsi al quarto piano dell'Astronave.
Creazzo coinvolto nel blitz anti 'ndrangheta
Il nuovo blitz antindrangheta ha, inevitabilmente, cambiato le carte in tavola. Creazzo, fino a quando perdurerà la sua custodia cautelare, sarà sostituito dal vicesindaco di Locri Raffaele Sainato. Con l'ex vicario del Parco nazionale d'Aspromonte fuori dai giochi, crescono le quotazioni di chi, per le ragioni già dette, avrebbe avuto poche chance di farcela.
Fdi potrebbe dunque puntare con forza sul consigliere catanzarese Filippo Pietropaolo, il cui mainsponsor è la commissaria regionale Wanda Ferro, che può vantare un certo ascendente su Giorgia Meloni.
La Calabria, però, continua a riservare sorprese agrodolci alla leader fratellista: i consensi elettorali sempre in crescita, certo, ma anche tanti imbarazzi.
Creazzo, che tra l'altro proveniva dal centrosinistra, è solo l'ultimo caso. Prima, la scorsa estate, era toccato ad Alessandro Nicolò, all'epoca anche lui consigliere regionale, arrestato per associazione mafiosa a pochi mesi dal suo arrivo in Fdi (era stato eletto con Forza Italia). A impensierire i vertici meloniani aveva contribuito anche la storiaccia di stalking in cui era finito il coordinatore reggino del partito, Massimo Ripepi, perdipiù ancora in corsa per una candidatura a sindaco sotto le insegne del centrodestra.
Fdi potrebbe cedere il passo agli alleati
Sono ragioni sufficienti per spingere Meloni a fare un passo indietro e a ritirarsi dal pantano reggino? In queste ore pare che l'idea di scegliere il low profile stia prendendo sempre più piede.
Fdi potrebbe cioè decidere di “accontentarsi” solo di un assessorato, da affidare a uno dei due favoriti, Fausto Orsomarso e Luca Morrone, e di cedere la presidenza ai partiti alleati.
La Lega dovrebbe ricavarne un vantaggio evidente, e a quel punto la scelta ricadrebbe su Tilde Minasi, che avrebbe già fatto sapere di non essere interessata a un assessorato per via della regola interna che la costringerebbe a lasciare lo scranno in Consiglio.
C'è un altro scenario: la Cdl in pista
Lo scenario che prende sempre più corpo è pure un altro. In questo caos calmo, potrebbe inserirsi di prepotenza la Casa della libertà, che potrebbe avanzare il nome del suo consigliere più votato, il catanzarese Baldo Esposito.
Questa soluzione permetterebbe alla Cdl di avere un giusto riconoscimento post-elettorale (e di placare molti malumori interni) e alla governatrice Jole Santelli di avere più margini di manovra per la sua giunta.
I favoriti per un posto da assessore
La partita, infatti, si gioca su più tavoli, perché oltre a quella per la presidenza dell'Astronave va chiusa pure quella sull'esecutivo. Le certezze di Santelli, a parte il capitano Ultimo (Ambiente) e la scienziata Sandra Savaglio (Università e ricerca), già nominati, al momento dovrebbero essere due: il forzista Gianluca Gallo e il coordinatore dell'Udc, Franco Talarico, la cui ufficializzazione dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
Per il resto, la presidente aspetta di incontrare e discutere con Matteo Salvini e Giorgia Meloni (forse già in settimana) prima di fare le nuove mosse.
Il tempo a disposizione non è molto, visto che Santelli avrebbe già espresso la volontà di annunciare la sua giunta prima della seduta inaugurale del consiglio regionale. Quella in cui si nominerà il nuovo presidente dell'assemblea.
bellantoni@lactv.it