Dove non ha potuto la legge, hanno potuto le circostanze. Dopo due anni e mezzo dal suo insediamento, il presidente Roberto Occhiuto, sta per avviare la rotazione degli apici della burocrazia regionale. Una previsione imposta dalla legge appunto, che parla di rotazione ogni tre anni per evitare incrostazioni nell’apparato burocratico. Una norma non certo cogente visto che comunque ricoprire il ruolo di dirigente alla Regione comporta una serie di competenze che non tutti hanno.

Per questi motivi lo stesso Roberto Occhiuto il giorno del suo insediamento da presidente della giunta regionale aveva annunciato una sorta di caccia ai talenti calabresi andati via dalla nostra regione per svecchiare l’apparato burocratico della Cittadella. «Ho utilizzato questi giorni – disse Occhiuto a margine dell’insediamento avvenuto a distanza di quasi un mese dalle elezioni – per fare una ricognizione anche al di fuori della regione: c’è da costruire un apparato burocratico, ci sono risorse inutilizzate all’interno della Regione che vanno motivate e ci sono anche esperienze fuori dall’Italia che potrebbero aiutare la Calabria».

Nonostante la dichiarazione di principio di talenti non ne sono arrivati, piuttosto abbiamo assistito a qualche ritorno come Bruno Gualtieri che Occhiuto ha nominato commissario dell’Arrical (l’Agenzia regionale acqua e rifiuti) o Paolo Praticò che è stato richiamato ai fondi comunitari.

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Molti dirigenti piuttosto sono lì dai tempi di Mario Oliverio. È il caso del dirigente del Dipartimento agricoltura, Giacomo Giovinazzo, che è nel ruolo appunto dai tempi del centrosinistra. Ma anche del dirigente del Dipartimento lavoro, Roberto Cosentino, che oggi si lancia nell’agone politico come candidato del centrodestra alle amministrative di Vibo.

Da giorni si parla di una rotazione. Per Giovinazzo dovuta dalla legge e in particolare dalle direttive dell’Anac (autorità anti corruzione) che prevede la rotazione per i dirigenti che vengono colpiti da procedimenti penali. Giovinazzo lo è stato ben sette anni fa, come lui stesso ha comunicato all’amministrazione avendo ricevuto un avviso di garanzia il 16 marzo 2017. Oggi la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha chiesto per lui il rinvio a giudizio e l’udienza preliminare è stata fissata per l’8 aprile. Anche in questo caso la direttiva dell’Anac lascia spazio all’amministrazione di valutare il comportamento dei dipendenti e quindi decidere se applicare o meno la rotazione straordinaria.

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In realtà qui si tratta di applicare quella ordinaria che non si fa da anni. Per questo la giunta sta pensando di procedere anche alla nomina di un altro dirigente visto che Tommaso Calabrò è dirigente del Dipartimento transizione e attività strategiche, ma ad interim gestisce anche il Dipartimento Salute dopo che Iole Fantozzi ha assunto il ruolo di sub commissario al Piano di Rientro.

Al momento non si conoscono i tempi di un turn over che si presenta molto delicato perché impatta su una serie di settori strategici come Lavoro, Agricoltura e sanità. Bisogna pensarci bene, dunque. Fra i corridoi della Regione c’è infatti chi ritiene che la giunta si prenderà un altro po’ di tempo visto che alcune postazioni potrebbero essere funzionali al consenso in vista delle prossime Europee.