La nomina a commissario della Sanità arrivata qualche giorno fa, la nuova giunta varata ieri. Due i tasselli mancanti nella squadra del neopresidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Il settimo assessore che il governatore ha dichiarato di voler annunciare tra qualche giorno e il subcommissario alla sanità, un super tecnico che dovrà affiancarlo. Proprio per quest’ultima figura sarebbero due i nomi sul tavolo del presidente Occhiuto.

Il primo è il torinese Maurizio Bortoletti. Colonnello dei carabinieri, il suo nome già ipotizzato come commissario nei mesi scorsi quando infine fu nominato Longo, attualmente è a capo dell'ufficio Logistico del Comando Interregionale Pastrengo a Milano. Tra i numerosi incarichi pubblici, ha ricoperto il ruolo di Commissario Asl di Salerno riuscendo a rimettere in equilibrio i conti dell'Ente in un solo anno. In quell'Azienda sanitaria nei 39 mesi precedenti erano state registrate perdite pari a 830 milioni di euro: di fatto 250 milioni l'anno, circa 20 milioni al mese ovvero 700 mila euro al giorno pari a 500 euro di perdita al minuto. Bortoletti è stato anche a Reggio Calabria nella struttura investigativa di pubblica sicurezza, allestita all'indomani dell'omicidio Fortugno.

Ma ci sarebbe anche un altro nome in campo. È quello di Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, ora consulente per l'emergenza in Umbria. Nel pieno dell’emergenza Covid, nel marzo 2020, ricoprì anche l'incarico di consulente personale del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Proprio nei giorni scorsi l’ex numero uno della Prociv nazionale aveva parlato della sanità calabrese: «In Calabria, contrariamente a ciò che si va continuando a dire, non esiste un problema di gestione sanitaria, ma di gestione amministrativa e trasparente della sanità. Sono due cose completamente diverse. La regione va gestita da chi non ha interessi per e con la salute calabrese. Probabilmente per il ruolo di commissario non serve un bravo medico come Strada e nemmeno un ex rettore come Gaudio. È necessario ed è ora di qualcuno che sappia leggere tra le pieghe di queste vicende e sappia cambiare atteggiamento ad un sistema. Chi può essere? Non lo so, un magistrato forse, un manager. Un Gratteri per esempio, che ha fotografato in pieno la situazione della regione e che, secondo i sondaggi, sarebbe anche gradito dai cittadini».