Il presidente del consiglio regionale risponde a Novello, primo dei non eletti della Lega nella circoscrizione Nord: «Nessuna volontà di dilatare i tempi, anche Molinaro vuole che si faccia chiarezza al più presto»
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Non è tardata ad arrivare la risposta del presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini in merito all'accusa avanzata da Luigi Novello. Secondo il primo dei non eletti della Lega nella circoscrizione Nord, Tallini non avrebbe rispettato i tempi per l'insediamento della Giunta per le elezioni del Consiglio, che dovrà esaminare il ricorso dello stesso Novello contro l'elezione di Pietro Molinaro.
«Intendo rassicurare coloro che ricorrono contro l’elezione di consiglieri regionali in carica. Non c’è alcuna intenzione – spiega Tallini – di dilatare i tempi di insediamento della Giunta per le elezioni a cui spetta il compito di compiere l’istruttoria sui ricorsi e presentare poi le relative proposte all’Aula».
Le ragioni del ritardo
«Il ritardo rispetto al termine ordinatorio previsto dallo Statuto – spiega il presidente – è stato determinato in primo luogo dall’emergenza sanitaria che ha rallentato la primissima fase di lavoro del Consiglio e in un secondo tempo dall’esigenza pressante di inserire in ordine del giorno la discussione sul bilancio di previsione. Non siamo rimasti con le mani in mano. In occasione di ben due sedute della Conferenza dei capigruppo ho chiesto ai presidenti dei gruppi di indicare al più presto i nomi dei componenti della Giunta per le elezioni. Poiché tali indicazioni non sono ancora pervenute, ho provveduto a sollecitare nuovamente i capigruppo. Ho ragione di ritenere che il loro senso di responsabilità mi consentirà già nella seduta di martedì prossimo di comunicare all’Aula la composizione della Giunta».
«Per onore di verità, debbo sottolineare la circostanza – ricorda il presidente – che la nomina della Giunta mi è stata sollecitata, con la stessa premura dei ricorrenti, dagli stessi consiglieri regionali in carica di cui viene contestata l’elezione e in particolare dal collega Pietro Molinaro. È del tutto evidente – conclude – che tutti hanno interesse a una rapida definizione dei ricorsi, sia coloro che li hanno prodotti, ma anche coloro che intendono svolgere in tutta serenità e senza ombre il loro mandato».