Cambiare organizzazione per non perdere il treno del Pnrr. Cambiare per costruire i binari regionali su cui far viaggiare il Piano nazionale. Il governatore Roberto Occhiuto aveva in qualche modo anticipato le sue mosse nel corso dell'incontro a Catanzaro con i presidente delle commissioni per le Politiche europee delle Regioni: «La mia sensazione è che il Paese sia arrivato in ritardo con l'appuntamento del Pnrr. È come se avessimo riempito dei vagoni di risorse economiche senza aver costruito prima i binari».

La riorganizzazione delle strutture della Giunta regionale, disposta dal nuovo regolamento approvato lo scorso 20 aprile, va proprio nella direzione di rendere più efficiente la macchina amministrativa della Cittadella per – è scritto nella deliberazione della Giunta – disporre di un modello «maggiormente funzionale alla realizzazione del programma di Governo anche in considerazione dell'esigenza cogente di garantire una corretta e puntuale attuazione» del Pnrr.

Nasce un nuovo dipartimento

Il nuovo regolamento, che abroga quello dello scorso 7 novembre, lascia invariato il numero dei dipartimenti (14) ma modifica denominazione e mission di quello Presidenza. Al suo posto nasce il dipartimento Transizione digitale e attività strategiche. Una modifica «finalizzata a rendere maggiormente evidente la missione del dipartimento rispetto alle indicazioni a livello nazionale ed europeo, tendenti alla modernizzazione del sistema verso la transizione digitale, non comportando alcuna modifica sostanziale nelle competenze già assegnate al medesimo dipartimento».

L'altra novità rilevante riguarda la Protezione civile, con il varo del settore 3, dedicato, oltre che a Volontariato, Logistica e Formazione, alla divulgazione per la resilienza delle comunità.

Transizione digitale e resilienza: sono dunque questi i nuovi binari su cui la Calabria di Occhiuto conta di far correre il treno pnrr. Per gli esiti economici bisognerà attendere. I primi effetti tangibili riguardano invece l'assetto burocratico. Le modifiche organizzative e la rimodulazione delle funzioni comportano infatti «effetti caducatori sugli incarichi dirigenziali relativi ai settori oggetto di modifica».

Le riassegnazioni

I manager della Regione interessati dal nuovo regolamento sono stati così riassegnati. Menotti Lucchetta, prima in servizio nel dipartimento Istruzione, passa allo Sviluppo economico; Saveria Cristiano al Lavoro (da Tutela della salute); Gina Aquino, Giuseppe Pavone e Filomena Tiziana Corallini al Turismo; Manuela Marchese ed Ersilia Amatruda all'Istruzione; Alfredo Pellicanò alla Transizione digitale; Maria Rosa Nasso, Marco Merante, Anna Prenestini, Giulia Di Tommaso, Maurizio Iorfida e Felice Iracà alla Programmazione; Francesca Palumbo, Pietro Cerchiara, Domenico Ferrara, Ernesto Forte e Giovanni Pandullo all'Agricoltura; Bruno Zito alla Transizione digitale più interim all'Agricoltura; Carmelo Elio Pontorieri, Consolata Loddo e Giovanni Pulvirenti al Lavoro; Giovanna La Terra all'Autorità di Audit; Valeria Adriana Scopelliti interim al Lavoro; Sabina Scordo alla Salute; Francesco Costantino all'Ambiente; Maria Rosaria Mesiano allo Sviluppo economico; Antonio Augruso alla Protezione civile.

Nel provvedimento della Giunta si specifica che restano invariati gli incarichi di dirigente generale. Tommaso Calabrò, prima dg della Presidenza, resta dunque alla guida del nuovo dipartimento Transizione digitale.