«La macchina amministrativa della Regione Calabria avrà certamente difetti e aspetti da migliorare ma non si può certo dire che la classe dirigente sia da buttare. Sappiamo che è intenzione della nuova amministrazione rafforzare l’apparato burocratico che, oltre alle già impegnative incombenze, dovrà affrontare al meglio la grandissima sfida del Pnrr, ma questo non significa che i dirigenti di ruolo debbano essere sviliti e umiliati». Ad affermarlo, in una nota, è il sindacato Csa-Cisal, che aggiunge: «Quanto accaduto nella selezione dei nuovi dirigenti generali dei dipartimenti “Infrastrutture e Lavori pubblici” e “Tutela della salute”, a cui auguriamo buon lavoro, impone una riflessione accurata».

Le motivazioni “inverosimili” per i dirigenti interni 

Prosegue il sindacato: «Nessuno ignora che la selezione dei dirigenti generali, figure apicali dei dipartimenti, sia un processo in cui sia insita una certa “discrezionalità” dell’amministrazione. È pienamente comprensibile che oggi la stessa si affidi a figure che nutrono della stima di chi la guida politicamente. Tuttavia, hanno destato parecchia (e negativa) impressione, le modalità con cui si è arrivati alla fine a designare dirigenti esterni (precisiamo: assolutamente capaci e preparati)».

«Abbiamo letto – afferma ancora il Csa-Cisal - e sono stati resi pubblici dagli organi di stampa, almeno per quanto riguarda il dipartimento “Infrastrutture e Lavori pubblici”, alcuni giudizi molto duri e francamente assai improvvidi sui dirigenti regionali interni che, stando al regolamento regionale sul conferimento degli incarichi apicali, dovevano essere valutati prima degli esterni. Affermazioni opinabili, esorbitanti e per molti versi assai ingenerosi, al limite se non oltre “l’offesa professionale”, che peraltro non rispecchiano le comprovate capacità e competenze di una buona fetta dei dirigenti “esclusi”».

«Come si fa – sottolinea - a scrivere in un atto che dirigenti che si sono occupati della costruzione di ospedali, di grandi infrastrutture e di notevoli progetti per il territorio regionale “non hanno idonea professionalità” o “non hanno idonea esperienza”? È evidente che non è così, probabilmente al dipartimento “Organizzazione e Risorse umane” deve essere sfuggita la mano e per salvare la forma (la nomina di un dirigente esterno indicato dalla Giunta) hanno trucidato la realtà (le reali competenze dei dirigenti di ruolo)».

«Eppure - evidenzia il sindacato - non è lo stesso dipartimento, che al suo interno ha il settore “Controllo di gestione e strategico, Supporto Oiv”, che ogni anno riconosce premi di produttività di risultato anche a questi dirigenti “esclusi” ma adesso li “dipinge” con queste valutazioni “inopportune”? Sono capaci o non sono capaci? La verifica del raggiungimento degli obiettivi dei settori e dei dipartimenti regionali forse non è attendibile? Delle due l’una. A noi sembra che ci sia stata una forzatura eccessiva. Si poteva fare diversamente, nel caso della selezione dei dg. Nella predisposizione della griglia delle valutazioni invece di attribuire un giudizio descrittivo bastava assegnare una valutazione sintetica ai dirigenti interni, pur poi selezionando sempre il dirigente esterno indicato dalla Giunta. In questo modo si sarebbe evitata l’onta per i dirigenti di ruolo e comunque si sarebbe arrivati allo stesso risultato».

La toppa è peggio del buco con gli “omissis” 

«Forse perché qualcuno ha compreso di aver “esagerato”, ha provato a porvi rimedio, peccato che la pezza sia peggiore del buco – dichiara il sindacato -. Infatti, al momento, le due delibere della seduta del 26 novembre di individuazione dei due nuovi dirigenti esterni risultano, nella parte delle valutazioni agli interni, incredibilmente piene di “omissis”. E scusate, dov’è finita la trasparenza? In un avviso pubblico può mai accadere che i giudizi espressi sui candidati siano oscurati?»

«È come – continua - se in un concorso pubblico viene reso noto solo il vincitore mentre i candidati esclusi non possano nemmeno conoscere i punteggi delle prove della selezione. E poi ogni cittadino deve essere messo nelle condizioni di vedere se un dirigente, pagato con soldi pubblici, sia competente o meno. Su questo punto chiediamo che la responsabile per l’Anticorruzione e per la Trasparenza intervenga subito per evitare l’ennesimo autogol. La Calabria, per molto meno, è purtroppo finita in cima agli interessi nazionali per vicende sì negative ma non così gravi. È doveroso ripristinare al più presto la trasparenza di provvedimenti così importanti come la nomina di due nuovi dirigenti generali».

Appello al presidente Occhiuto

«Detto tutto questo - aggiunge il sindacato Csa-Cisal -, ci rivolgiamo direttamente al presidente della Giunta Roberto Occhiuto, che da subito ha giustamente posto l’accento sulla riorganizzazione della macchina amministrativa regionale. È vero che servono rinforzi e qualche giusto innesto nei settori più sguarniti ma è altrettanto vero che finora molti dei dirigenti di ruolo hanno “retto il peso” della Regione, pur con tutte le difficoltà legate agli handicap strutturali rispetto al resto del Paese e poi c’è stato l’arrivo del Covid che ha sconvolto tutto».

«È giusto pretendere i risultati migliori con una nuova organizzazione – prosegue - ma il nocciolo duro della macchina amministrativa, e dunque anche i dirigenti di ruolo, resta (e resterà) sempre. In Regione non si parla d’altro che delle motivazioni che hanno portato all’esclusione dei dirigenti interni. Non si può far finta di non sapere, di non aver visto o letto. Di conseguenza si è creato un malessere diffuso nell’intero apparato amministrativo regionale. Nelle organizzazioni più performanti il clima interno è un tassello cruciale, ecco dovrebbe valere anche per la Regione».

«Caro presidente – conclude dunque il sindacato -, siamo convinti che con le sue abilità e capacità organizzative riuscirà ad attirare ottime professionalità in grado di dare una mano alla Calabria ma al contempo valorizzi l’attuale patrimonio di risorse umane che ha a disposizione. Forse in passato è mancato proprio questo. È venuta meno sempre questa “attenzione” nei confronti di una classe dirigente che, al di là dei “giudizi” espressi su queste ultime selezioni, si è comunque dimostrata competente e in grado di gestire difficoltà amministrative. Dirigenti capaci e a volte anche coraggiosi. Ora bisogna metterli nelle condizioni di fare del loro meglio per il bene della Calabria, guidati e coordinati da un’autorevole guida politica».