Flora Sculco torna sulla scena regionale. Non più in qualità di politica, ma di consulente del presidente della Giunta calabrese, Roberto Occhiuto.
Oggi il governatore ha nominato l’ex consigliera regionale come propria consulente. Sculco dovrà svolgere un’azione di «raccordo politico istituzionale» con il sistema delle autonomia locali della provincia di Crotone, «sui temi riguardanti la verifica della appropriatezza ed efficacia dell’attuazione del programma di governo, con particolare riferimento alla definizione e realizzazione degli obiettivi strategici» in materia di «comunicazione del territorio».  

Per il nuovo ruolo, assegnato ai sensi della legge 13 del ‘96, Sculco percepirà solo il rimborso delle spese di missione, «debitamente documentate». L’incarico verrà formalizzato con la stipula di un contratto di diritto privato, senza vincolo di subordinazione, e durerà fino al 31 dicembre 2023. Potrà comunque essere rinnovato.

La carriera politica 

Sculco, 43 anni, crotonese doc e figlia di Vincenzo, ex consigliere regionale della Margherita, è eletta per la prima volta a Palazzo Campanella nel 2014, nelle file del centrosinistra di Mario Oliverio.
La riconferma nel 2020, con la lista dei Democratici progressisti. Con il ritorno al voto anticipato, dovuto alla morte della presidente Jole Santelli, Sculco passa con il centrodestra di Occhiuto. Alle elezioni del 2021 si candida con l’Udc e, malgrado più di 6mila voti di preferenza, non viene rieletta. Ora il ritorno in Regione, ma come consulente.