"Una commissione d’inchiesta sulle società partecipate della Regione e su quanto è successo al Dipartimento lavoro sul precariato, per fare luce sui presunti sprechi, clientele e violazione di qualsiasi regola". Lo ha chiesto il consigliere regionale Domenico Bevacqua (Pd) in un comunicato.

"C’è la necessità - ha aggiunto- di dare un segnale di discontinuità forte e di procedere ad una ricognizione dell’organizzazione regionale, in tutte le sue articolazioni, al fine di individuare sacche di sprechi, zone d’ombra, e aree di inefficienza".

"L’auspicio - continua il consigliere Pd - è quello di riscoprire la centralità del ruolo del Consiglio regionale attraverso anche la rivendicazione delle prerogative statutarie e una forte innovazione nella proposta legislativa, programmatica e d’indirizzo. Ho esteso ai colleghi d’aula l’invito a rinnovare i toni e i termini del confronto e della dialettica politica. Dobbiamo - ha detto - far diventare quest’aula non un ring, ma la palestra del confronto democratico ‘resettando’ così la logica divisiva della campagna elettorale e la foga di quanti pensano che attraverso le urla si possano far prevalere le proprie tesi".


Bevacqua, sullo statuto, ha poi ricordato  "la necessità di implementare la proposta di riforma presentata dal Presidente Oliverio e da me condivisa, con la previsione di due importanti strumenti attraverso i quali distinguere le responsabilità dei neo-eletti da quelle dei predecessori e, conseguentemente, di dar conto alla collettività di quanto e come si è realizzato. Mi riferisco - ha spiegato l’esponente Pd - all’introduzione nello Statuto delle relazioni di inizio e di fine mandato. Ritengo tale integrazione estremamente importante dal punto di vista politico, in quanto assolverebbe non solo ai fondamentali principi di trasparenza, efficacia, efficienza e produttività, ma anche ad un’assunzione di responsabilità chiara e netta nei confronti della nostra comunità, rendendo così tale consesso una vera e propria ‘casa di vetro".