In attesa che la piattaforma Rosseau si pronunci sul Conte bis e che venga perfezionata la lista dei ministri (al momento l’unico calabrese in lizza sarebbe il senatore grillino Nicola Morra per l’Istruzione), proseguono sotto traccia le grandi manovre per le regionali.

Per poter entrare nel vivo le operazioni, però, sarà necessario che il Conte bis parta davvero e che abbia prospettive di durata. In questo caso le sirene del Pd verso i grillini in vista delle prossime competizioni elettorali avrebbero ben altra presa.

In Calabria, al momento, dai pentasellati sono arrivati categorici rifiuti. Prima l’eurodeputata Laura Ferrara e poi la parlamentare Federica Dieni hanno rimandato al mittente gli appelli formulati da diversi big del partito.

Le dichiarazioni che Francesco Sapia ha rilasciato al Quotidiano negli scorsi giorni, però, danno un’indicazione diversa e di apertura. Nel chiedere chiarezza sui programmi futuri, Sapia ha posto un interrogativo: «È disposto il Pd a cambiare i dirigenti regionali e a rimuovere tutta quella burocrazia rovinosa che ha sempre deciso tutto?». E poi una lunga elencazione dei problemi principali della nostra terra, dalla sanità ai rifiuti passando per Ferrovie della Calabria. «Non nego la possibilità di un confronto sui temi, il che non significa alleanza. Prima, però, serve l’esempio da parte del Pd. Con Antonio Viscomi noi abbiamo discusso più volte di cose serie da fare».

 

Il nome fatto da Sapia, quello dell’ex vicepresidente della giunta Oliverio con il quale il governatore ha rotto prima delle politiche, non sembra essere stato buttato lì per caso. Anzi. Ai vertici del Pd romano l’idea di potersi affidare ad Antonio Viscomi in vista delle prossime regionali è ricorrente ed ha diversi sostenitori soprattutto su Cosenza e Catanzaro.

Adesso, però, un’eventuale apertura da parte dei grillini potrebbe far pendere la bilancia in maniera consistente a favore del professore universitario.

Barricato alla Cittadella, invece, Mario Oliverio prova a giocarsi tutte le carte a propria disposizione. E mentre si tiene in serbo la carta della data delle elezioni, prova ad incontrare quanta più gente possibile. Soprattutto sindaci e amministratori. L’occasione, al momento, è data dai bandi per la valorizzazione dei borghi.

 

La circostanza non è sfuggita ai dem dissidenti che hanno già espresso il proprio dissenso su un certo modo di gestione soprattutto alla vigilia delle elezioni.

Tra i più duri il consigliere regionale Domenico Bevacqua che ha ammonito su facebook: «Se qualche collega pensa che il consenso si possa costruire utilizzando in maniera strumentale e irrituale la cittadella regionale, convocando amministratori e persone interessate, ciò non fa onore a lui e, soprattutto, credo sia mortificante per quelle persone che in buona fede aderiscono agli inviti. Vorrei ricordare, a quanti ancora non l'avessero capito, che oggi non è più l’ostentazione del potere che crea consenso, ma la credibilità, il radicamento, l’ascolto e i rapporti di stima e di fiducia che maturano sul territorio».

Scaramucce in attesa che da Roma venga dato il via alle grandi manovre.

 

Riccardo Tripepi