Il tempo stringe, mancano pochi giorni allo scadere del termine per la presentazione delle liste per le regionali e nonostante i venti di burrasca, quelli reali dell’allerta arancione che incombe su Lamezia, nella sede regionale del Pd si lavora per comporre e rifinire le candidature.

 

C’è anche Nicola Oddati, responsabile nazionale per il Mezzogiorno del Pd, non manca il commissario Stefano Graziano. «Stiamo lavorando con il gruppo dirigente del partito calabrese per mettere in campo una lista forte del Pd e una coalizione altrettanto forte e competitiva - ha spiegato alla nostra testata Oddati -. La partita politica elettorale è aperta, con Callipo sappiamo di essere molto concorrenziali e di potere puntare alla vittoria finale».

 

Per il responsabile del Mezzogiorno la partita con Oliverio non è ancora chiusa, la speranza è che fino all’ultimo si corra insieme, con un unico candidato e che il governatore metta da parte il suo desiderio di ricandidarsi. «Uno sforzo unitario non solo è ancora possibile ma dobbiamo cercare in tutti i modi ancora di farlo – ha detto Oddati - Oliverio ha affermato che la sua candidatura non è imprescindibile, ma io dico chiaramente che dobbiamo unirci attorno alla figura di Pippo Callipo, che non è un candidato del Pd, è un candidato che il Pd sostiene perché siamo convinti che con lui possa avvenire una svolta. Sono certo che in queste ore troveremo il modo di unire tutte le forze del Partito Democratico». Ci si aspetta, insomma, un passo indietro di Oliverio a favore di Callipo.

 

I candidati alle elezioni regionali 2020 in Calabria

- Pippo Callipo, cavaliere del lavoro col pallino per la politica
Oliverio, il governatore uscente ci riprova
Francesco Aiello, il prof dei Cinquestelle
Carlo Tansi, l'anti-casta che sfida Oliverio
Giuseppe Nucera, l'ex presidente di Confindustria Reggio si candida 
Mario Occhiuto, il sindaco che sfida il suo stesso partito
Jole Santelli, candidata del centrodestra da vent'anni in Parlamento

 

Oddati è intervenuto poi anche sulle esternazioni della parlamentare Enza Bruno Bossio la quale ha definito l’inchiesta “Rinascita Scott” del Procuratore Gratteri «solo uno show».
«Bisogna distinguere tra le vicende private e il ruolo pubblico – ha sottolineato il democrat - bisogna fare in modo che tra la propria esperienza personale e la militanza in un partito ci sia maggiore coerenza. La posizione del Pd è stata sempre quella di una forte azione di contrasto alla criminalità organizzata e di fiducia estrema, non cieca, nella magistratura».

 

«Le dichiarazioni della Bruno Bossio sono sbagliate - ha continuato - capiamo che ci sono delle motivazioni personali e le auguriamo che le cose possono andare per il meglio (N.b. il riferimento è al marito Nicola Adamo raggiunto dall’obbligo di dimora fuori dalla Calabria). Ma la posizione del Pd è stata sempre quella di una forte azione di contrasto alla criminalità organizzata e di fiducia estrema, non cieca, nella magistratura».

 

Poi il riferimento anche alla vicenda di Sebi Romeo per il quale la Cassazione ha annullato senza rinvio la decisione del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari, di recente tramutati in divieto di dimora in Calabria, per una vicenda confluita nell’inchiesta “Libro nero”, che aveva fatto emergere l’infiltrazione della consorteria mafiosa dei Libri all’interno della politica. «Ci sembra che la sua posizione stia diventano meno pesante di come poteva sembrare, siamo contenti che Sebi sia libero e nel corso del processo ci auguriamo che possa dimostrare la sua innocenza. Intanto esprimo compiacimento e soddisfazione per quello che la Cassazione ha deciso».