Si attendono le decisioni del governo nazionale sulla data delle elezioni. E se per le amministrative pare certo il rinvio a settembre, sulle regionali calabresi regna ancora incertezza. I capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale hanno chiesto che venga mantenuta la data del prossimo 11 aprile, ma con la recrudescenza della pandemia in atto pare difficile una soluzione simile.

«In ogni caso – ha detto l’assessore regionale al Welfare e all’Agricoltura Gianluca Gallo intervistato in diretta facebook sulla pagina di Lacnews24 - separerei il voto delle grandi città per il quale i partiti si stanno accordando a settembre, da quello della Calabria che non può andare oltre giugno, considerando la situazione che viviamo dopo la perdita della presidente Santelli e lo scioglimento del Consiglio. Abbiamo chiesto ai nostri parlamentari di differenziare eventualmente il voto in Calabria rispetto alle amministrative. La Regione non dovrebbe votare oltre il mese di giugno».

Gianluca Gallo è andato anche oltre spiegando come nell’ipotesi di un rinvio a settembre sarebbe opportuno ristabilire le condizioni di governabilità in Calabria. «Credo che il ripristino di un governo regionale nel pieno delle funzioni e la restituzione a Consiglio delle sue funzioni sia necessaria – ha spiegato -. Altrimenti sette mesi in queste condizioni sono pesanti e vorrebbe dire mettere la giunta nelle condizioni di essere impallinata o considerata responsabile del pantano in cui si verrebbe a trovare la Regione».

Gallo ha preso questa posizione anche in seguito alla polemica accesasi in Consiglio regionale in ordine alla proposta di legge di Pietropaolo (Fdi) sulla riforma del mercato del lavoro e l’istituzione dell’Arpal finita già sotto i colpi dell’opposizione.

«Non ci sono le condizioni per l’approvazione della norma visto che si può legiferare solo per atti indifferibili e urgenti, per atti di contrasto al Covid e di bilancio – ha detto Gallo -. Non ci sono le condizioni di una riforma, ma neanche le condizioni di dire che Pietropaolo volesse dare vita ad assunzioni di parenti ed amici. Meglio rimandare questa riforma importante alla fase iniziale della prossima legislatura».

Gallo ha escluso che ci possano essere divisioni nella coalizione di centrodestra nonostante Fdi sia rimasta all’opposizione del governo Draghi e considera l’ufficializzazione del nome di Roberto Occhiuto candidato governatore una semplice formalità. «Credo che le cose siano abbastanza definite anche nel centrodestra. La candidatura spetta a Forza Italia non lo negano gli alleati di Lega e Fdi. Per Fi c’è stata l’indicazione da parte di Berlusconi di Roberto Occhiuto. Un candidato di esperienza e già designato. Ci vorranno 5 minuti per il tavolo nazionale per designare Occhiuto presidente».

Nel ribadire che anche Lega e Fdi non porranno veti al nome del deputato cosentino, Gallo si è rimesso alle volontà del tavolo nazionale, ma non ha chiuso la porta ad un suo impegno diretto. «Non credo ci siano condizioni per una candidatura diversa da quella di Roberto Occhiuto, ma per me è lusinghiero, visto che mi considero un ragazzo di Cassano, essere inserito tra i possibili candidati. Mi fa piacere che tanti amici possano pensare questo e mi rende orgoglioso. Qualora dovessi essere chiamato a 52 anni non scapperei davanti a responsabilità di questo tipo».