Un flash di agenzia ha reso pubblica l’ipotesi della candidatura dell’avvocato Maria Limardo a quasi una settimana dalla riunione decisiva. Un’eternità nelle dinamiche della politica che porta a dubitare se non si sia trattato di un tentativo di fermare la potenziale candidatura del sindaco vibonese
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La possibilità della candidatura del sindaco di Vibo valentia, Maria Limardo, a presidente della regione Calabria per il centrodestra è un’ipotesi più che concreta. Il profilo potrebbe essere quello giusto. Tale candidatura, infatti, risponde sia ad una logica politica che a quella per criteri. Inoltre rappresenterebbe un’oggettiva novità. L’avvocato Limardo, tra altro, è l’unico sindaco donna di un capoluogo di provincia. È un volto sostanzialmente nuovo. È anche sindaco di una delle province più depresse della regione, quindi, potrebbe rispondere al criterio di una maggiore attenzione alle periferie calabresi. Potrebbe essere una buona sintesi unitaria all’interno del centrodestra, considerato che, si è tenuta sempre lontana da lotte intestine ai partiti e alla coalizione. Insomma, Maria Limardo, potrebbe essere una buona via d’uscita all’impasse del centrodestra e di Forza Italia in particolare, soprattutto, dopo il veto di Matteo Salvini alla candidatura di Mario Occhiuto. Gli ingredienti ci sarebbero tutti, anche la circostanza di essere vicina al senatore Giuseppe Mangialavori, il quale, in questi mesi, non si è mai messo di traverso alla candidatura di Occhiuto, seppur avrebbe potuto aspirare ad essere tra i papabili. La candidatura della sindaca dell’antica Monteleone, dunque, potrebbe rappresentare l’approdo naturale per una eccellente via d’uscita della coalizione di centrodestra. Eppure, a naso, nella dinamica con la quale questo nome è saltato fuori c’è qualcosa che non quadra. La sensazione che si avverte, infatti, è quella che più che favorirla, potrebbe essere una manovra per bruciarla, neutralizzarla ancor prima di arrivare alla discussione nel tavolo definitivo, che sembra essere convocato per martedì. In quella sede, Berlusconi, Meloni e Salvini dovrebbero chiudere il cerchio.
I retroscena
Il flash di agenzia che ha reso pubblico l’ipotesi della candidatura dell’avvocato Limardo è di ieri sera, a quasi una settimana dalla riunione decisiva. Un’eternità nelle dinamiche tattiche della politica alla stretta finale. È evidente che, coloro che hanno reso noto il nome, ritengono che il profilo del sindaco di Vibo, potrebbe possedere tutte le caratteristiche per poter chiudere rapidamente la partita politica in corso ormai da troppo tempo. Evidentemente, tutto ciò, potrebbe preoccupare qualcuno, il quale potrebbe avere in mente altri disegni per il centrodestra calabrese. Non si può escludere, dunque, che il tentativo di bruciare la potenziale candidatura dell’avvocato Limardo, potrebbe rappresentare l’estremo e cinico tentativo di aprire la strada a qualcun altro. E, d’altronde, nelle sagrestie calabre degli azzurri, più di qualcuno, infatti, sarebbe pronto a scommettere su di una ipotesi del genere. La domanda ricorrente diventa quasi ovvia: e se il vero outsider invece Limardo fosse qualcun altro? Chi avrebbe interesse a bruciare la candidatura della sindaca di Vibo piuttosto che sostenerla e lanciarla? Il dubbio consuma anche noi e, seppur abituati a tutto, e nonostante ne abbiamo viste di tutti i colori, non nascondiamo un minimo di stupore. Tuttavia prima di snocciolare dubbi che poi sono destinati a rimanere tali, proviamo, invece, a elaborare qualche ragionamento utile alla nostra analisi. Una candidatura che sblocchi la situazione in FI, infatti, dovrebbe essere anzitutto di superamento e dovrebbe mettere d’accordo tutti, innanzitutto gli Occhiuto, i quali, sostanzialmente, sono quelli che hanno incassato un doppio niet da Salvini. - Per la verità più che niet veri propri schiaffoni -. Or dunque, viene naturale porsi una domanda: sarebbero veramente pronti i fratelli Occhiuto a compiere un miracoloso passo indietro a favore della sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo? La politica è certamente l’arte del possibile, tuttavia possiamo immaginare che possa essere la Limardo a garantire una via d’uscita onorevole al primo cittadino bruzio e al fratello parlamentare.
Una competizione fra donne?
E, d’altronde, gli schiaffi e i veti collezionati dal sindaco di Cosenza e dal vicepresidente di FI, almeno secondo la loro visione, presuppone che il loro passo indietro, innanzitutto non appaia come una vera e propria capitolazione. Il nocciolo della questione sta tutto qua. L’unica mediazione possibile per gli Occhiuto, dunque, potrebbe essere rappresentata da una sola candidatura. Quella candidatura ha un nome e un cognome: Iole Santelli. Potrebbe essere lei, infatti, il vero outsider che potrebbe mettere sul tavolo l’ex cavaliere di Arcore. La Santelli, d’altronde, possiede anche i criteri necessari sul piano politico. È la coordinatrice regionale di Forza Italia. È donna. È il vice sindaco di Cosenza. È parlamentare. Potrebbe essere l’elemento di mediazione che potrebbe indurre Mario Occhiuto a ritirarsi e a non smobilitare l’imponente macchina elettorale partita da mesi. L’unica soluzione dalla quale Occhiuto, probabilmente, si potrebbe sentire garantito. Tale scenario potrebbe spiegare il perché, una candidatura che potrebbe essere un’ottima soluzione politica per fare uscire il centrodestra dall’impasse, come quella della sindaca Limardo, potrebbe, invece, analizzandola da un altro puto di vista, contrastare con il disegno di quell’aggregato politico che si è sviluppato intorno al sindaco di Cosenza, al fratello e alla stessa Santelli. Ecco allora come potrebbe essere spiegato il tentativo di bruciare l’ipotesi della candidatura del Sindaco di Vibo. Fantasie? Scenari surreali? Può darsi. “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Sosteneva il vecchio Andreotti.
Sgombrata l’insidia Limardo, per Iole Santelli, la nomination potrebbe essere una passeggiata. Il consolidato rapporto tra l’ex sottosegretaria alla Giustizia e la fidanzata di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale potrebbe fare il resto. Se la partita del centrodestra dovesse chiudersi così, è inutile nasconderlo, bisognerà riconoscere alla Santelli una certa abilità politica. Dopo mesi di smacchi, colpi e botte di ogni tipo, infatti, potrebbe fare scacco matto alla grande. E, soprattutto, potrebbe dare scacco matto allo stesso Salvini, il quale, dopo essersi esposto in prima persona contro il primo e il secondo fratello Occhiuto, finirebbe per doversi ingoiare la sorella politica dei due. Della serie, dopo essersi fatto due nemici politici, se ne ritroverebbe tre in casa.