L’attacco all’ex premier Conte e l’impegno contro la ‘ndrangheta sono i temi portanti nelle ultime ore della campagna elettorale di Luigi de Magistris. Il candidato, parlando a Cinquefrondi – cittadina del Reggino dove è sindaco il coordinatore DeMa, Michele Conia – ha nuovamente protetto il perimetro civico della sua coalizione, quanto mai insidiato dalle performance di piazza del leader 5Stelle che torna in Calabria. «A me dispiace che un ex premier dica bugie alla stregua dei politicanti da strapazzo di cui si circonda – è l’attacco del sindaco di Napoli -. Ha detto che vuole fare la 106, ma noi ricordiamo che fu il suo governo a stralciare la 106 dai fondi del patto per il Sud, dirottandoli grazie a Salvini al pagamento delle quote latte».

Il leitv motiv della serata, comunque, è stato l’appello al voto per gli indecisi e i disaffezionati, e il racconto scelto è stato quello dell’impegno antimafia, nel giorno della condanna in primo grado del senatore forzista Siclari. Durante il bagno di folla finale sulle note di El Pueblo, anche il fratello del candidato e motore organizzativo delle sue campagne elettorali, Claudio de Magistris, si è sbilanciato con i giornalisti: «C’è ancora più entusiasmo rispetto a Napoli», ha detto.

Sul palco Pino Masciari, testimone di giustizia, e il docente universitario Giancarlo Costabile – ideatore dei corsi di Pedagogia della resistenza – con l’ex parlamentare di destra Angela Napoli in prima fila.
«Sono fiero del sostegno di Salvatore Borsellino», così risponde il candidato ai cronisti sulla polemica del giorno dopo quello che il fratello del giudice aveva detto – “la ‘ndrangheta sta dalla parte opposta a quella di de Magistris” – replicando così agli avversari che gli hanno chiesto di prendere le distanze.

«Ci sono persone per bene ovunque – così de Magistris interpreta il pensiero di Borsellino - però dobbiamo decidere se vogliamo votare il sistema oppure votare chi nella vita ha dimostrato di contrastare la borghesia mafiosa».
Anche sull’attesa della sentenza del processo a Mimmo Lucano, prevista domani, de Magistris non rinuncia a rispondere. «Non facciamo ipotesi – conclude - Mimmo è un uomo giusto ed è l’antitesi della 'ndrangheta».