VIDEO | Il vicesegretario regionale Cataldo Calabretta chiede ai leader nazionali di decidere in fretta. E se dovesse cambiare qualcosa, si valuta la candidatura del presidente ff. Nessun dubbio invece sulla bontà delle riorganizzazione voluta da Salvini: «Fisiologico affidare il partito ai calabresi»
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Arrivano ulteriori conferme sulla candidatura a governatore per il centrodestra dell’attuale capogruppo di Fi alla Camera Roberto Occhiuto. Dopo l’ulteriore investitura arrivata dal vicepresidente nazionale Antonio Tajani che ha spiegato come al momento non esistano alternative al nome del politico cosentino, anche gli alleati sembrano accettare l’ipotesi. Il vicesegretario regionale della Lega Cataldo Calabretta, intervistato in diretta facebook sulla pagina di Lacnews24, conferma gli attuali accordi anche se invita i leader nazionali del centrodestra a fare in fretta per l’ufficializzazione.
Gli accordi nel centrodestra
«Starei ai fatti. È risaputo che c’è un accordo e che il candidato governatore della nostra Regione debba essere espressione di Fi e che Fi ha deciso al suo interno che il candidato sarà Roberto Occhiuto. Sull’indicazione di Fi non credo ci siano dubbi e ritengo che ci siano anche una grande condivisione. Penso che poi gli alleati se il patto rimarrà non avranno problemi a dare il consenso su Roberto Occhiuto, fermo restando che gli accordi possono anche subire una modifica. Inviterei i leader dei partiti nazionali a decidere il prima possibile perché ritengo che il centrodestra abbia necessità di sapere chi sarà il candidato governatore».
Pronto il nome di Spirlì
Dovesse esserci una modifica degli accordi, magari dovuta alla discussione che comprenderà le decisioni sulle candidature a sindaco di città importanti come Roma, Milano, Napoli e Torino che andranno al voto con la Calabria, la Lega sarebbe pronta a fare il proprio nome che sarebbe quello del presidente ff Nino Spirlì.
«Sono decisioni che prenderanno i leader nazionali – precisa Calabretta – potrebbe essere una scelta naturale quella di far vivere la continuità al presidente facente funzioni che sta gestendo con grande impegno un’emergenza straordinaria che mai avremmo pensato di vivere. Un momento nel quale chiunque avrebbe incontrato grandi difficoltà a governare».
La Lega in Calabria
Sulla riorganizzazione della Lega in Calabria dopo il cambio della guardia tra Cristian Invernizzi e Giacomo Saccomanno, Calabretta spiega: «credo sia stato fisiologico decidere di affidare il partito a calabresi. Intorno a Saccomanno si è creato un gruppo dirigente di professionisti che già erano nel partito e avevano accolto l’idea di Matteo Salvini».
Calabretta minimizza poi gli abbandoni, compresa quella dell’europarlamentare Vincenzo Sofo, e le tensioni interne in Consiglio regionale come nel caso in cui la Commissione Turismo, presieduta dal leghista Pietro Molinaro, che ha bocciato il piano di promozione turistica approntato dalla giunta. «Gli abbandoni sono fisiologici, così come ci sono stati tanti ingressi. Stiamo aprendo le porte a tutti coloro che vogliono impegnarsi per il territorio e sono più le adesioni degli usciti. Poi che qualche abbandono venga enfatizzato da certa stampa credo sia fatto solo per destabilizzare. Certo l’abbandono di Sofo è stato un momento di disagio per l’intero partito calabrese anche per i buoni rapporti che c’erano e mi dispiace che non sia più con noi, ma naturalmente rispettiamo la sua scelta. In Commissione credo ci sia stata solo una differenza di valutazione sul modo di investire e Molinaro, insieme ad altri consiglieri, ha deciso di fare quello che riteneva opportuno. Può avvenire che anche dentro lo stesso partito ci siano visioni diverse sul come gestire la cosa pubblica».