Il deputato del M5S Alessandro Melicchio stronca la candidatura di Nicola Irto alla carica di presidente della Regione che il Pd ha proposto negli scorsi giorni e che è ancora in attesa di ufficializzazione. «Purtroppo mi dispiace per la decisione del Pd di indicare in maniera unilaterale il candidato presidente – ha detto Melicchio in diretta facebook sulla pagina di Lacnews24 - Lo abbiamo detto più volte al commissario Graziano che non avremmo accettato come forza politica un candidato come Nicola Irto, che benché possa avere tutto il rispetto personale,  rappresenta una continuità politica perché ha fatto il presidente del Consiglio regionale di una legislatura disastrosa, quella guidata da Mario Oliverio che abbiamo criticato in maniera aspra per 5 anni. Non siamo disposti a sostenere una candidatura simile».    

«Non abbiamo intenzioni di svendere i nostri valori – ha detto ancora Melicchio - e serve un progetto di reale cambiamento perché stavolta la Calabria la cambiano davvero. Stiamo parlando con tutti e abbiamo una posizione di mediazione insieme al collega Giuseppe Giorno. Portiamo avanti interlocuzioni sia con il centrosinistra che con il Polo Civico e devo dire che con Luigi de Magistris abbiamo un dibattito avviato che può essere definito promettente». Con le elezioni confermate al prossimo 11 aprile, anche la data potrebbe subire un altro slittamento in relazione all’aggravarsi dell’emergenza sanitaria da Covid 19, e questi nomi in campo il M5S andrebbe con il polo civico di Luigi de Magistris e Carlo Tansi per creare un governo alternativo al centrodestra.

La scelta finale avverrà comunque attraverso una consultazione on line degli iscritti. «Ci sono posizioni diversificate  e non è possibile definire in maniera certa cosa vogliono gli iscritti del M5S – ha spiegato Melicchio - prima di depositare le liste in una coalizione o  meno gli iscritti calabresi saranno chiamati a votare. Andremo a vedere dove ci sono le basi per creare una coalizione solida su temi contenuti e programmi e la proporremo agli iscritti».

Melicchio, che ha dichiarato di avere votato no su Rousseau al sostegno al governo Mario Draghi anche se adesso si adeguerà all’esito della votazione e quindi voterà la fiducia all’esecutivo, spera che le posizioni contrarie al nuovo esecutivo possano rientrare e si possa evitare una scissione.