VIDEO | Il leader della Lega Matteo Salvini ha smentito di lavorare per un rinvio ma ha chiesto chiarezza all'esecutivo. Le varianti del Covid preoccupano e molto dipende dalle valutazioni del Cts
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In attesa che il governo Draghi completi la squadra con i sottosegretari la politica calabrese aspetta certezze sulla data del voto. Al momento le elezioni sono fissate per il prossimo 11 aprile, come da decreto del presidente ff Nino Spirlì che ha rinviato fino all’ultima data disponibile all’interno della finestra a suo tempo concessa dal governo allora guidato da Giuseppe Conte.
Adesso, per un eventuale nuovo rinvio, sarebbe necessario un nuovo intervento governativo che potrebbe arrivare in seguito alle nuove informazioni provenienti dal Comitato tecnico scientifico. Il diffondersi delle varianti del Coronavirus preoccupa e rende verosimile la possibilità di un ulteriore rinvio delle elezioni calabresi, insieme a quelle previste per il rinnovo della amministrazioni comunali di numerose città italiane comprese Roma, Milano, Napoli e Torino.
Un’unica data per un election day che potrebbe essere previsto per giugno o addirittura per ottobre secondo le voci che arrivano dai palazzi del governo. Nonostante le smentite dei big, come quella arrivata dal leader della Lega Matteo Salvini che ha ufficialmente negato di spingere per un rinvio, ma ha comunque chiesto chiarezza all’esecutivo.
Naturalmente il rinvio dell’appuntamento con le urne potrebbe avere effetti sulle scelte dei partiti. Non tanto nel centrosinistra dove la rottura del fronte progressista può considerarsi avvenuta con la candidatura di Luigi de Magistris, alla guida del polo civico con Carlo Tansi, l’associazionismo e gli esponenti della sinistra radicale, e Nicola Irto che guiderà il centrosinistra in formazione “classica”(Pd, Leu, Verdi, Socialisti, Italia Viva e la rappresentanza dei sindaci), così come lo ha definito lo stesso ex presidente del Consiglio regionale.
Nel centrodestra, invece, dove la scelta non è ancora avvenuta, seppure Roberto Occhiuto rimane il candidato in pectore dopo le indicazioni arrivate da parte di Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, il rinvio delle elezioni potrebbe portare ad ulteriori rimescolamenti. Sia a livello parlamentare dove Fi deve ancora trovare la soluzione per sostituire Mariastella Gelmini nel ruolo di capogruppo azzurro alla Camera, sia per la candidatura alla presidenza della Regione che deve ancora passare al vaglio degli alleati al tavolo nazionale.
E le sorprese al tavolo del centrodestra non sono mai mancate, così come ricorda Mario Occhiuto, fratello di Roberto, candidati in pectore per quasi un anno e poi sostituito da Jole Santelli proprio per l’effetto dei veti incrociati. C’è curiosità, poi, di comprendere bene la posizione di Fdi e Giorgia Meloni che ha ormai assunto una pozione ormai autonoma, essendo l’unica forza di centrodestra all’opposizione del governo Draghi, e che potrebbe anche cambiare strategia sia in Calabria che in relazioni agli altri appuntamenti elettorali. Soprattutto se la discussione sulle varie caselle dovesse avvenire in contemporanea.