Dal palco della Festa dell’Unità la candidata alla presidenza per il centrosinistra si appella alla società civile e chiede «un rapporto di continuità con il Governo e con i partiti». Il segretario Pd la ringrazia: «Prova d'amore per la sua terra» (ASCOLTA L'AUDIO)
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di Claudio Labate
«I calabresi hanno bisogno di riacquisire la fiducia in loro stessi, di riprendere dignità e in questo percorso la Calabria non può essere sola, chiedo un rapporto di continuità con il governo e con i partiti di governo, così come con l’Europa perché questo cammino non può iniziare e finire all’interno dei nostri confini regionali».
Lo ha detto questa sera Amalia Bruni alla Festa dell’Unità del Partito democratico di Napoli. La candidata dem alla presidenza della Regione Calabria ha partecipato all’incontro dal titolo "La democrazia che vogliamo - con i sindaci dalla parte dei cittadini" che ha visto una carrellata di amministratori locali e aspiranti tali in un dibattito concluso con gli interventi del segretario Enrico Letta, atteso domani in Calabria, e Gaetano Manfredi candidato sindaco di Napoli del dopo de Magistris.
E proprio il segretario nel corso del suo intervento ha voluto ringraziare la candidata: «Lasciatemi dire una cosa importante. Voglio ringraziare Amalia Bruni per aver lasciato un incarico prestigioso e di grandi responsabilità per candidarsi a guidare la sua Regione. Una prova di amore per la sua terra»
La Bruni, che ha parlato di «chiamata alle armi», ha rivolto un appello alle donne e agli uomini «liberi, forti e capaci» e alle «menti illuminate» che sanno avere uno sguardo alto e lungo sul futuro, sottolineando il valore aggiunto che può provenire dalla società civile che deve entrare in gioco contribuendo alla rigenerazione di una politica che spesso ha deluso.
«Entriamo tutti noi della società civile e ridiamo alla politica il senso vero che è quello del servizio alla collettività; costruiamo la rivoluzione civile dell’orgoglio e del cambiamento in particolare di un mezzogiorno di cui l’Italia non può fare a meno».
«Io – ha continuato Amalia Bruni dal palco di Napoli - ho messo la mia faccia e la mia storia per invertire la rotta del declino nella mia terra e fermare una destra antieuropea che non ha mai messo l’uomo al centro dei propri obiettivi. Crediamoci tutti insieme. Sono certa che cambieremo la storia e potremo ridare davvero un futuro alle giovani generazioni».
La candidata dem non dimentica di sottolineare che nello scenario politico attuale l’avversario da battere resta la destra «di cui non ne possiamo più», dice e, approfittando anche della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato viziati da illegittimità due articoli del decreto Calabria bis in tema di sanità, ha ricordato come la nostra sia stata devastata da quasi 12 anni di commissariamento della sanità, «una terra – ha concluso la Bruni - dalla quale i giovani vanno via e non tornano, una terra che ha bisogno di ricostruirsi perché la collettività si è staccata dalla politica lasciando spazio al malaffare».
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