«Non c’è alcun elemento di ostacolo alla candidatura di Giovanni Muraca che è compatibile con il codice etico che abbiamo voluto fortemente e che anche il Pd ha sottoscritto. Per essere certi ho chiesto parere legale di due avvocati di chiara fama e l’indicazione è stata questa. Soprattutto c’è questo reato amministrativo che è in corso di depenalizzazione. Una cosa che affligge l’80% degli amministratori e crea un presupposto gravissimo perché se un amministratore non firma un atto di delibera incorre in un’altra sanzione».

Così Amalia Bruni chiude il caso Muraca che ha animato il dibattito elettorale, anche interno alla coalizione di centrosinistra, rispetto alla posizione del candidato reggino che è a processo con il sindaco Giuseppe Falcomatà e la giunta del 2015 nell’ambito del caso Miramare. Una posizione ribadita ieri sera anche da Francesco Boccia: «Muraca era candidabile. La vicenda per noi è risolta. Stiamo parlando di una vicenda assolutamente marginale di un reato per cui noi stiamo lavorando in parlamento per depenalizzarlo. Se si vuol fare polemica su una cosa così marginale la si faccia, ma francamente che la faccia gente che ha disastrato Napoli come de Magistris la cosa la trovo stucchevole, per noi la vicenda è risolta. La Calabria ha bisogno di prospettiva e non di demagogia».  

Elezioni Calabria, Boccia: «Oliverio è fuori dal Pd»

Ma Francesco Boccia, responsabile Autonomie territoriali e Enti locali del Pd, che ha partecipato all’iniziativa della candidata presidente a Reggio, in piazza Camagna, dopo aver preso parte ad un’altra iniziativa a Scilla con il sindaco Pasquale Ciccone, in compagnia di Nicola Irto e Patrizia Liberto, è convinto che quelle del 3 e 4 ottobre, come vanno ripetendo in tanti, è un vero e proprio referendum:  «se si vuole una nuova Calabria bisogna votare Amalia Bruni, un medico, uno scienziato un’eccellenza nel mondo. Se si vuole restare nelle condizioni in cui la Calabria è, le altre opzioni sono sotto gli occhi di tutti. Ci sono candidati che se vengono votati aiutano solo Spirlì e Occhiuto. Mi riferisco a de Magistris e Oliverio. Voglio sottolineare che la sinistra non è divisa, perché il centrosinistra è compatto ed è tutto qui attorno ad Amalia Bruni. Chi non ha scelto lei, ha scelto se stesso».

Sollecitato sul punto, e quindi sulla posizione di Mario Oliverio, la cui storia politica affonda le radici nella sinistra, Boccia non ha dubbi: «Oliverio non è più iscritto nel Partito democratico. Ci dispiace, ma è scritto nello Statuto che chi si candida contro il Partito democratico è fuori, e questo vale per Bassolino a Napoli come per Oliverio in Calabria. Noi dobbiamo guardare avanti, al futuro. Di solito si chiede a chi ha avuto un ruolo di dare una mano se invece emergono ragioni personali quelle ragioni si commentano da sole. Non sono più nel Partito democratico, e non lo saranno nemmeno in futuro. Mi dispiace, perché io sono sempre rispettoso della storia delle persone e delle vicende umane, ma ci sono delle regole nella comunità politica e si rispettano».  

Elezioni Calabria, Boccia: «Pnrr, pronti i decreti attuativi»

L’ex ministro del Partito democratico, poi, conferma le cifre snocciolate (100 miliardi di euro) da Luigi Di Maio nel corso del suo incontro con gli imprenditori reggini, con riferimento al Piano nazionale di rilancio e resilienza: «tra ottobre e dicembre completeremo l’approvazione dei decreti di attuazione del Recovery, che è bene ricordarlo ha voluto il Pd e che non volevano Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Anzi Salvini raccontava la baggianata che quelle risorse non sarebbero mai arrivate e sarebbero state risorse italiane. Invece è stato smentito anche qui dalla storia. Il Recovery va soprattutto alla scuola pubblica, alla sanità pubblica, all’ambiente, alla digitalizzazione, e va soprattutto al Sud, alle aree interne e alle aree di montagna. Noi otteniamo una parte di risorse che viene dal debito europeo fatto anche per noi dagli olandesi dai tedeschi dai francesi e dagli spagnoli. Questo a dimostrazione che chi vota Amalia Bruni vota il futuro, anche una Italia e una Calabria europea, chi vota di là vota i fili spinati di Salvini e Meloni».

Boccia: «Ci siamo e ci saremo»

Il tempo della campagna elettorale sta stringendo e Francesco Boccia che spesso si ritrova in Calabria ci tiene a sottolineare: «Noi ci siamo e ci saremo anche dopo, Nicola Irto c’era e c’è, Giuseppe Falcomatà c’era e c’è, non come Salvini che viene soltanto in campagna elettorale. È necessario esserci perché la Calabria è la priorità assoluta del Paese. La Calabria non è solo l’unica regione che va al voto, e so che mi comprenderanno i milanesi, i torinesi, i romani, i bolognesi e i napoletani, ma la Regione Calabria per una serie di ragioni diventa la priorità assoluta di questa campagna elettorale, perché qui c’è una sofferenza irrisolta, qui il covid ha fatto più male che in altre regioni, nel senso che ha allargato le diseguaglianze che c’erano e penso alla sanità che è drammaticamente indietro. Insomma la Calabria è lo specchio del Paese, e se riparte la Calabria riparte l’Italia».

Boccia: «Centrodestra? Sono uniti ma si detestano»

Poi dall’esponente della segreteria dem arriva l’elogio di Amalia Bruni che «in questi ultimi 35 anni è stata in camice bianco, bianco come la sua onestà, bianco come la medicina e la salute impongono, non ha avuto responsabilità di governo, al contrario di tutti i suoi avversari».

L’obiettivo di Boccia è De Magistris che – dice - ha disastrato Napoli e, «oltre al miliardo in più di debiti che ha lasciato, ho trovato una città in ginocchio, piena di buche, sporca, senza prospettiva, senza turisti, arrabbiato e incattivita, voteranno Gaetano Manfredi perché vogliono un nuovo rinascimento».

Ma parole tenere non ne ha neanche per il duo Occhiuto Spirlì: «i calabresi li hanno testati in questi due anni e sono un disastro, è sotto gli occhi di tutti. Noi parliamo di scuola pubblica, di sanità pubblica, di transizione ecologica, di sviluppo sostenibile e loro non dicono una parola che sia una, sono lì in attesa di mettere insieme partiti che si detestano – Fratelli di Italia detesta la Lega e non sopporta Forza Italia – e però cercano di occupare la cittadella dedicata a Jole Santelli. Noi vogliamo una svolta la vogliamo con una classe dirigente che si assume la responsabilità di un cambiamento e Amalia Bruni da questo punto di vista mette insieme la Calabria migliore».