Il movimento auspica unità: «Vengono prima i progetti e poi i nomi. Non si disperda l'occasione del rinvio delle elezioni per creare una coalizione del campo progressista»
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«La posizione politica assunta da Articolo Uno in Calabria, tanto al tavolo regionale del centrosinistra, quanto sugli altri livelli di discussione che stanno animando il dibattito in corso, è stata sempre orientata a favorire il dialogo riducendo il più possibile le fonti di conflittualità». Lo riferisce una nota Articolo Uno a firma di Berto Liguori che specifica: «È un dato evidente il fatto che la vigilia di una tornata elettorale possa generare punti di vista anche differenti tra loro, simpatie o preferenze per questa o quella candidatura, possibili conflittualità anche all’interno degli schieramenti. Ritengo che si tratti persino di un fatto positivo, quando diventa un modo per arricchire il dibattito e la discussione, temo invece che possa trasformarsi in pericolo quando non tiene nel dovuto conto l’importanza delle regole dello stare insieme».
Alla luce di ciò «La realizzazione della alleanza tra Pd, M5s e Leu è stato, sin dal principio della discussione, il mandato che la direzione nazionale di Articolo Uno ha affidato ai propri dirigenti e in Calabria, così come in altre realtà, si sta operando in questa direzione. Senza farne alcun mistero, ribadendolo in ogni circostanza, abbiamo sempre chiarito che per Articolo Uno viene prima la coalizione e poi il candidato alla presidenza, prima il progetto ed il programma poi il volto da assegnare allo stesso». In particolare «sul candidato alla presidenza abbiamo sempre chiarito che dovesse possedere i requisiti e la sensibilità politica necessaria per guidare una coalizione ampia. Un nominativo – si fa presente - in grado di unire il più possibile e capace di rappresentare autorevolmente un punto di riferimento tanto per il centrosinistra, quanto per la Calabria».
«A più riprese – aggiunge Liguori - abbiamo ribadito come lo sforzo da compiere dovesse essere quello della individuazione di un profilo inclusivo e aperto, non di rottura del tavolo ma espressione convinta dello stesso. Pensavamo e pensiamo ancora oggi che la scelta del candidato da offrire alla presidenza dovesse essere il punto di arrivo di un confronto e di una dialettica e non, viceversa, quello dal quale partire.
Perché è chiaro ed evidente: quando si parte da un nome, quando il nome viene prima, quando si impone o autoimpone rispetto ad una discussione articolata e non semplice, il rischio che possano prodursi divisioni si innalza e con esso si innalza il pericolo di perdere di vista il vero obiettivo. Che per Articolo Uno, in Calabria, resta quello di organizzare una coalizione progressista capace di presentarsi agli elettori per ricevere il mandato di governare la nostra regione».
«Quello attuale - si rimarca in conclusione - non è più il tempo delle divisioni sui nominativi, non è più il momento della contrapposizione tra opposti, quello attuale è il tempo della ritrovata e rinnovata unita e della condivisione. Non si disperda inutilmente l’occasione che il rinvio delle elezioni sta comunque consegnandoci. Si lavori adesso in maniera costruttiva, matura, intelligente per dare alla Calabria la migliore e più condivisa coalizione del campo progressista», conclude il comunicato.