Il percorso di avvicinamento alle urne di due medici noti e stimati in città. Il primo in politica già da tempo, il secondo desideroso di scendere in campo solo di recente
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Meno di 20 giorni alla presentazione delle liste e di 50 all’effettuazione delle Regionali, che si celebreranno con quasi un anno di ritardo rispetto a quando avrebbero potuto svolgersi a causa del Covid. Sondaggi finora a prova di confutazione delineano uno scenario già noto con un centrodestra irraggiungibilmente avanti e che dovrà solo verificare se arriverà primo con 20-25 punti percentuali di distacco. Più contendibile, invece, la partita per la piazza d’onore fra il centrosinistra a guida Amalia Bruni e il polo degli indipendenti (con accanto qualche forza della sinistra più ortodossa) capeggiato da Luigi de Magistris.
Fin qui, dunque, tutto nel solco delle previsioni della vigilia, che però non tengono conto degli equilibri interni alle varie coalizioni. Soprattutto in una realtà come Catanzaro in cui c’è chi ha ancora bisogno di una “casa” e quanti al contrario, pur avendocela, non si sentono più tanto sicuri di centrare l’obiettivo. Nel primo caso, però, sarebbe intanto terminata la spasmodica ricerca di Baldo Esposito. Già, proprio mister 10mila preferenze alla tornata del 26 gennaio 2020 che, ostracizzato senza sconti dal “cerchio magico” forzista, ha fatto il giro delle… sette chiese (una di queste non era la Lega, malgrado la foto del weekend ferragostano relativa alla chiacchierata con capitan Matteo Salvini sulle spiagge della costa ionica) in attesa di avere una wild card da qualcuno.
Trovata - sostengono i soliti ben informati - nel soggetto politico costituito dall’ex ministro Maurizio Lupi (peraltro storico rappresentante di Comunione e Liberazione). Candidatura che sarebbe in abbinamento con l’esponente femminile Tea Mirarchi. Non pochi problemi, ma di ordine numerico invece, per uno che con Esposito ha condiviso per qualche tempo (assai poco) l’esperienza da assessore comunale accanto al sindaco Sergio Abramo, of course: l’altro consigliere uscente Filippo Mancuso. Il quale proprio orfano del prezioso appoggio di Abramo, “costretto” a convergere sul vibonese Michele Comito assai gradito al vertice regionale degli azzurri, deve rastrellare voti.
Dalla parte opposta, viceversa, confermata la separazione tra Tesoro Calabria (il movimento di Carlo Tansi) e il medico Elia Diaco, che con un post social inusitatamente severo nei confronti dello stesso movimento, ha rinunciato alla corsa per un posto a Palazzo Campanella. Decisione da noi anticipata il 4 agosto, quando ventilammo un suo avvicinamento a pretendenti all’elezione del centrodestra per la verità smentito dal diretto interessato. Ma sul punto si vedrà.