Anzi forse l’arrivo del suo gruppo, dopo l’adesione ad Ncd e il “tradimento” al momento dell’implosione del Pdl, ha contribuito ad accrescere malumori e lacerazioni. Sulle quali soffia implacabile la stampa sapientemente imbeccata dagli attori della commedia che sgomitano per avere un posto utile alle prossime politiche, o quantomeno all’interno del partito.


E così dopo la richiesta del presidente della Provincia Giuseppe Raffa di vedere riconosciuto il proprio lavoro come amministratore e come uomo di partito, caduto nel silenzio dei vertici forzisti circa un mese fa, in città si diffonde la notizia che il presidente, insieme ai suoi, abbia abbandonato il partito. Addirittura in aperto contrasto con l’alleato e amico di sempre Nino Foti.


La realtà segnala un peggioramento dei rapporti tra i due, ma non una vera e propria rottura, così come è vero che Raffa sta cercando di capire il proprio futuro politico, ma non ha ancora abbandonato la casa madre.


Di certo, come più volte ha ribadito e come fa anche in questi giorni, non vuole disperdere il patrimonio di contatti ed esperienze messi insieme durante il governo della Provincia negli ultimi cinque anni. E se Fi non sarà il luogo adatto per farlo, ben vengano altre soluzioni.
Del resto se i sondaggi che danno gli azzurri sotto il 10% non lasciano ben sperare per il futuro e ormai pare chiaro che o si rivoluziona tutto o il partito imploderà. Tanto che Silvio Berlusconi starebbe perfino pensando di abbandonare il simbolo per le amministrative e, comunque, di procedere ad un’ampia rotazione dei coordinatori regionali.


Il Cavaliere ha espressamente richiesto al deputato Sestino Giacomoni di farsi inviare da ogni coordinatore una relazione sullo stato del partito in ogni Regioni e i programmi per il futuro, compresi i nomi dei candidati a sindaco. Chissà cosa scriverà Jole Santelli in questa relazione, considerato che è di appena qualche settimana fa la richiesta di un commissariamento del partito da parte di quattro consiglieri regionali. Una ferita ancora aperta che neanche Roma ha fin qui saputo ricucire.


Così come aperta rimane la situazione in riva allo Stretto dove Raffa e Biasi, l’ex coordinatore provinciale e candidato sindaco a Taurianova, sono ad un passo dall’abbandono. La Santelli ha rimossi Biasi dall’incarico di coordinatore provinciale, ma non ha ancora nominato un sostituto. Ha su di sé l’interim per evitare di finire stritolata tra le pressioni del capogruppo Nicolò e dei suoi uomini, di Raffa e dei suoi e del gruppo del senatore Caridi.


Chi ha preso posizione ieri in maniera chiara è stato l’ex parlamentare Nino Foti che si è schierato dalla parte di Raffa chiedendo un profondo rinnovamento del partito e mettendo in forte dubbio le voci su rotture dell’antico asse.
“L'accorato appello al cambiamento lanciato dal presidente della Provincia Raffa deve trovare immediato riscontro in chi di dovere, non possiamo permetterci di disperdere il contributo di chi è costantemente a lavoro per il territorio.  Condivido e comprendo - dice Foti - l'amara riflessione di Peppe Raffa, con il quale mi sono confrontato a lungo in questi giorni. Nel corso di questi anni abbiamo lavorato tanto, insieme ai nostri dirigenti, ai nostri rappresentanti presenti in tutti i comuni della Provincia, per fare di Forza Italia quel grande movimento capace di ascoltare ed offrire risposte concrete. È chiaro quindi che adesso dispiace vedere che tutto sta prendendo un'altra direzione rischiando di vanificare i nostri sforzi. Come ho avuto più volte occasione di dire, sono stati commessi tanti errori negli ultimi tempi. Tante risorse preziose per il nostro movimento non sono state valorizzate, tante storie di successi sono state quasi dimenticate e si è preferito affidare responsabilità senza considerare i reali meriti, infrangendo quelle regole basilari che hanno costituito da sempre la struttura portante del nostro movimento. Nei prossimi giorni quindi avvieremo un percorso di ascolto del territorio e a tal proposito invito sin da ora tutti gli amministratori, i dirigenti e i rappresentanti storici del nostro partito, a partecipare offrendo il proprio contributo a quello che auspico possa essere un confronto serio e costruttivo”.


Il puzzle forzista, però, è ancora assai lontano dalla sua ricomposizione.





Riccardo Tripepi