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Nella conferenza di stamattina al comune, un primo cittadino infuriato con “certa stampa da gossip” ha spiegato le ragioni per cui, secondo lui, la città dello Stretto trarrà beneficio dal testo recentemente approvato a Roma. Molti degli obblighi finanziari previsti dalla nuova legge non vengono applicati ai comuni che hanno subito uno scioglimento e in più l'amministrazione comunale spera di poter accedere al finanziamento di 40 milioni per la liquidità dell'ente previsto dalla nuova norma. Ma la norma su cui Falcomatà e i suoi puntano forte è lo sblocco della costituzione di società in house: entro fine anno il comune dovrà decidere quali società partecipate abbandonare e, entro il 31 marzo 2016, dovrà riorganizzare i servizi. Il tutto si ricollega alla vertenza Multiservizi che pesa come un macigno sulle casse del comune. La società dovrebbe essere liquidata e i lavoratori riassorbiti in una nuova società in house. Il futuro di queste famiglie è però tutto da scrivere, cominciando da un incontro che si terrà oggi pomeriggio proprio nei locali di Palazzo San Giorgio.