Il primo cittadino: «Da domani inizieremo le consultazioni e oltre a coalizione e partiti ci confronteremo anche con la città»
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Tra proclamazione e festeggiamenti oggi a Reggio Calabria si segna l’avvio del secondo tempo firmato dal sindaco Giuseppe Falcomatà che, sulla composizione della giunta e la tanto attesa nomina del vicesindaco, prende tempo e non accenna a dare delle anticipazioni.
«Un puzzle in composizione – così ha definito il primo cittadino la squadra che dovrà affiancarlo in questa seconda parte della sua avventura amministrativa – da domani inizieremo le consultazioni, a incontrare la coalizione, i partiti, i movimenti, le liste civiche ma ci confronteremo anche con la città, con il mondo associativo e produttivo perché voglio che sia una giunta rappresentativa della città e delle energie attive e positive che in questa terra da anni esistono, resistono e investono. Quindi, quando si parla della costruzione del futuro tutta la città deve essere coinvolta».
Ma non ha intenzione di fare le cose di fretta il primo cittadino reggino, anzi, ha tutte le intenzioni di prendere il tempo necessario affinchè non vi siano ripensamenti.
«Cercheremo di farla il prima possibile ma con la consapevolezza che se sarà necessario aspettare qualche giorno in più ma fare una scelta che sia davvero maggiormente rappresentativa e migliore possibile, allora sicuramente non ci faremo dettare i tempi dall’orologio che incombe inesorabilmente ma che affrontiamo con serenità e tranquillità».
Il punto della commissione elettorale
E ha caratterizzare quest’ingresso della nuova squadra amministrativa a palazzo San Giorgio è stata anche la polemica innescata sull’esclusione di Klaus Davi per una manciata di voti. E a chiarire il lavoro svolto dall’ufficio elettorale sul necessario riconteggio dei voti è stato proprio il presidente Giuseppe Campagna.
«Lungi da me fare polemica la differenza tra lo scrutinio fatto da noi rispetto a quello fatto dai seggi si è rivelato molto fruttuoso. Mi dispiace per la polemica creata dal candidato a sindaco Klaus Davi ma lui, probabilmente per inesperienza, non sa che non avrebbe preso il seggio neanche con il criterio da lui stesso indicato perchè è arrivato al di sotto del 3%. Il conteggio va fatto sul totale dei voti dei candidati a sindaco».
Severino e sospensione Marcianò
Il presidente Campagna ha chiarito, infine, anche la posizione della consigliera Angela Marcianò che «ha riportato una sentenza penale di condanna a un anno di reclusione. Ci siamo posti il problema solo come commissione elettorale non come censori morali di nessuno, se spettasse a noi predisporre la sospensione prevista dalla legge Severino. Abbiamo riscontrato che questo potere non spetta alla commissione elettorale ma spetta alla Prefettura comunicare al Consiglio Comunale prima dell’insediamento la circostanza della possibile sospensione. La giurisprudenza, secondo mie ricerche personali, sembra essere chiara nel chiarire che i 18 mesi decorrano dalla comunicazione del Prefetto. Ma ribadisco che non è una valutazione che spetta alla nostra commissione».