Nascerà una nuova associazione dei partigiani d’Italia ed avrà come base di partenza il Sud. È quanto hanno annunciato gli ex dirigenti delle sezioni dell’Anpi della provincia di Reggio Calabria che, dopo aver subito il commissariamento delle strutture, hanno tenuto una conferenza stampa per informare sulla loro nuova iniziativa. «Paghiamo per la deriva staliniana di un'Anpi che si è atteggiata come un padre padrone – ha affermato Sandro Vitale – che ha agito contro il regolamento e lo statuto». Vitale, che 10 anni fa aveva fondato l’Anpi reggina, ha confessato il suo disagio.

«Per mesi ho evitato di parlare in pubblico della vicenda – ha detto – talmente forte era la delusione verso una decisione che ha colpito una associazione che aveva un curriculum di grande prestigio. Ma poi vedendo gli ultimi atti smaccatamente antidemocratici abbiamo capito che la misura è colma». Il riferimento è alla decisione romana di sospendere prima e commissariare poi, quelle strutture periferiche – anche Siderno, Taurianova, Palmi e Polistena – ree di aver scritto, nel periodo in cui si affacciava la pandemia, una lettera al ministro Speranza per denunciare le carenze del sistema sanitario calabrese.

Secondo Vitale, in realtà, si è voluta colpire l’autonomia dimostrata in questi anni. «Già in occasione delle ultime elezioni a Reggio – ha detto – avevano tentato di tirarci in mezzo ma noi ci siamo sottratti». Con Vitale nella conferenza stampa di Polistena anche Franco Russo, ex presidente della sezione di Palmi, Antonio Casile, presidente di Reggio Calabria e Aldo Polisena, vice presidente della sezione polistenese. «Mi dispiace che il resto della sezione di Polistena abbia assunto una posizione attendista», ha dichiarato Polisena. Vitale, infine, ha stigmatizzato l'atteggiamento di chi dopo aver firmato la lettera incriminata indirizzata a Speranza, ha poi avallato la decisione di commissariarci.